Fedemone 9 / 10 28/05/2009 12:13:46 » Rispondi Un capolavoro dell'orrore in molti sensi. A dire il vero avevo fatto mia una certa idea all'uscita del film, ma leggere i commenti hanno ampliato la portata e forse vale la pena condividere. La prima lettura è quella psicoanalitica, dove il quadro psichiatrico della donna è perfetto da un punto di vista medico. E' in depressione e sviluppa un senso di colpa per "aver ucciso" il figlio. Chiede punizione durante i rapporti sessuali, questi diventano un'ossessione non più un modo per distrarsi. Piano piano si convince della natura malavagia delle donne, e della necessità della loro punizione. Si trova d'accordo con l'inquisizione, proprio per sfogare questo senso di colpa.
Poi il colpo di scena, lei è veramente malvagia e il senso di colpa è giustificato perché E' colpevole: fa del male al figlio di proposito mettendigli le scarpe al contrario, durante l'amplesso vede il figlio che si avvicina pericolosamente alla finestra e non fa nulla. Da qui colpevolizza il sesso e lo punirà con la mutilazione finale. Dafoe che rappresenta la ragione contro la natura, il caos, punisce la "strega", questa donna disturbata che lo vuole comunque tenere legato (fino alla "palla al piede"). Alla fine ha una visione che è consapelezza: molte donne arrivano e sembra come richiamate da un sabba; esse non hanno volto. ma in realtà sono donne comuni, anzi qualunque, anonime, ergo tutte le donne sono streghe
Il bosco come elemento primigenio, incontrollabile, la forza irrazionale della natura, ch eil nostro manto di civiltà ha rimosso, così come si crede che nessuno sia veramente malvagio, ma solo spinto a reagire. E ci si dimostra che non è vero. La vagina della donna, come la grotta delle volpi, è una caverna che genera orrori. Gli stadi depressivi della donna ricalcano quelli dimostrati nei manuali di psicologia. I sogni sono metafore.
Poi effettivamente esiste un'altra interpretazione che è l'orror sovrannaturale: il figlio è davvero il figlio diavolo (ha i piedi caprini), lei è davvero una strega, una invasata, un'ossessa, la natura è davvero una manifestazione del male, le visione profetico-metaforiche in realtà sono eventi sovrannaturali ma concreti, reali. Inoltre c'è da riflettere sullo storytelling: ossia il dicibile e l'indicibile. In genere scene di seso od orrore si preferisce ometterle: esempio, un tizio si avvicina con un'arma e poi si sente solo un urlo. Si deduce che è stato ammazzato. Quindi invece fa vedere esplicitamente sesso e sangue, ma invece omette una spiegazione diretta delle cose sui comportamenti e sulle visioni. Ci sono cose che si possono dire e cose che non si possono dire. Anzi, dire e non dire qui servono solo per aumentare l'impatto. Ovvio che una narrazione diretta è intrisencamente esplicita, quindi fa impatto di per sé, ed alcuni si son fermati a questo. Ma anche il mistero ha la sua forza, e la sua forza sta appunto nel non detto. Non serve solo stupire, o essere originali, bisogna anche usare trame scontate ma racontarle magistralmente. e qui accade proprio così. Visionario, tragico, evocativo del terrore in ogni sua manifestazione
StranzCronenber 09/09/2009 14:28:51 » Rispondi Mi piace questa interpretazione psicoanalitica, un po' meno l'altra. Mmmm... dovrò rivedere il film per approfondire alcuni punti. A proposito, sono anche io un utente di darkroom magazine ! :)