paride_86 6 / 10 29/05/2009 02:10:09 » Rispondi Film difficilissimo da giudicare, anche se si tratta di un'opera d'autore. Il prologo e l'epilogo, girati in un morbidissimo bianco e nero con musica di Handel, sono poesia pura; alcune sequenze affascinano per la spettacolarità macabra e manierista; il problema è il resto. Come leggere gli eventi raccontati?
Il sesso è proposto come una colpa (l'obiettivo che alterna ossessivamente la caduta del figlio con la faccia estatica dei genitori durante l'amplesso)? Ma se il bimbo è l'anticristo non può essere una colpa intesa nel senso negativo del termine! E ancora: come interpretare le continue contraddizioni della moderna "Eva", a tratti amorevole e poi improvvisamente violenta? E' posseduta totalmente dal maligno o lotta per vincere il male dentro di sè (altrimenti perché infliggersi un'automutilazione)? Dobbiamo assolverla o condannarla? E poi: Von Trier, identificando nella donna la radice del male, vuole criticare provocatoriamente la genesi cristiana, anch'essa orientata verso la colpevolizzazione di Eva, o più semplicemente esprimere la propria misoginia?
Un'attenta visione e un'accurata riflessione non mi sono bastate a sciogliere i dubbi sulle ambiguità della storia, che dopotutto neanche Von Trier ha voluto approfondire. Il film, comunque, non è privo di difetti: ci sono molti punti morti in cui diventa noioso (nonostante la breve durata) e ben poco inquietante; inoltre la regia è piuttosto discontinua: a volte la camera procede ferma, altre volte traballa e in un paio di scene c'è un uso barbaro dello zoom. Alcune sequenza, poi, sono davvero difficili da guardare e a mio giudizio, pur essendo intrinsecamente legate allo sviluppo narrativo della storia, sono state gratuitamente calcolate per colpire lo spettatore allo stomaco. Nel dubbio sul giudizio do una sufficienza politica.
carmi_c 30/08/2009 18:52:41 » Rispondi vorrei rispondere ad alcune tue osservazioni, proponendo il mio punto di vista, poi può darsi che tu abbia pienamente ragione
l'anticristo non penso sia il bimbo, ma la mamma e non lo lascia morire perchè lei pensa che sia un essere malvagio, ma perchè i quel momento lei sta esprimendo la sua natura umana....cioè materialista che preferisce il piacere a suo figlio. se non fosse stato cosi non poteva avere quell'espressione soddisfata.. io penso che la donna non sia posseduta, ma solo l'essenza della donna in quanto tale(anche se non ho capito a questo punto se è realmente così oppure è lei che se ne è convinta tramite la sua tesi). ed infine penso francamente che sia misogeno.