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ANTICHRIST regia di Lars Von Trier

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Invia una mail all'autore del commento Waldesrauschen     9 / 10  17/08/2013 18:52:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
- Contiene spoiler -

Antichrist è una pellicola complessa, oscura, disperata; un film esoterico e inquietante; alienato e alienante; siamo di fronte a uno dei lavori più nichilisti e soffocanti del buon Von Trier.
Gli attori si dimostrano all'altezza di un compito veramente arduo: lei – Charlotte Gainsbourg, ormai una "musa" per Von Trier - è una donna malvagia ed egoista, ha uno sguardo sfatto, indemoniato ed è totalmente incapace di controllare le proprie pulsioni sessuali; lui – Williem Dafoe, veramente un ottimo attore – è uno Psicoterapeuta in balia del proprio "paziente speciale", una moglie traumatizzata che nasconde dentro di sé il segreto di una noncuranza pressoché fatale.
Il film si apre con un prologo destinato a rimanere nella storia del cinema, incantevoli quei 5 minuti scarsi in bianco e nero - accompagnati dalla sublime "Lascia ch'io pianga" - durante i quali il regista ci stordisce con una fotografia dalla bellezza struggente, ci fa vedere un orgasmo sotto la doccia, la neve, i soldatini giocattolo – ben visibili le diciture "dolore", "angoscia" e "disperazione" – e la morte del figlio dei due che cade (involontariamente o volontariamente?) da una finestra.
Successivamente, all'interno di una camera d'ospedale, troviamo una scena didascalica: lui le porta dei fiori, l'inquadratura stringe sul vaso (trasparente) e l'acqua diventa sempre più sporca; una sequenza che forse vuole sottolineare i risvolti torbidi della vicenda stessa alla quale assisteremo.
Da qui in poi inizierà la discesa agli inferi di questi moderni Adamo ed Eva, i due raggiungeranno l'Eden (nome con il quale viene chiamato il bosco), faranno sesso sotto un albero molto speciale (ma le sequenze e i rimandi da citare sarebbero davvero un'infinità), fino alla rottura che li porterà a combattersi a vicenda.
La parte veramente importante è quella che ci mostrerà lei, l'estate precedente, già nell'Eden, sola con il bambino, impegnata in una tesi sulle torture perpetuate nei confronti delle "streghe"; una sequenza fondamentale anche per apprezzare a pieno il rogo con il quale Charlotte verrà punita nel finale.
Per il resto ognuno trae le proprie conclusioni, io dico solo questo: la natura è il tempio di satana (il campo da gioco di tua moglie, la tana della volpe), avresti dovuto tenerne conto, Williem.

Bellissimo l'attraversamento del bosco (ah, in inglese mette i brividi, anche la sequenza della volpe), mai provata un'angoscia simile; lei che diventa... verde! Magnifico.
Vorrei precisare che ho trovato fenomenale la sequenza del taglio del (), con quel bellissimo stacco sulla cerbiatta (già incontrata mentre era intenta a partorire), ma non ho gradito la visione della penetrazione iniziale, del tutto fuori luogo in quegli attimi così poetici, e quell'eiaculazione insanguinata (probabilmente buttata lì a caso, nonché una brutta copia della trovata geniale con la quale Buttgereit chiuse in maniera fulminante il film "Nekromantik"); poteva essere ricordato come un film sofferto, di difficile lettura e con una scena "estrema", invece verrà ricordato da molti (non da me) come un film perverso, pieno di forzature e scene pornografiche.


Per concludere vorrei dire che Lars Von Trier è fatto così, abbiamo imparato a conoscerlo, con i film combatte le proprie paure e i demoni che lo attanagliano; come non essere d'accordo con la sua frase "Gli artisti devono soffrire, il risultato è migliore"?
E allora augurategli pure tutto il male possibile, lasciate che vomiti altre nuove perle.

Taglio del clitoride, era ora che qualcuno ci pensasse seriamente.