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GLI ABBRACCI SPEZZATI regia di Pedro Almodovar

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Elfo Scuro     7½ / 10  24/11/2017 19:00:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Nonostante i tanti anni di visioni cinematografiche mondiali, la Spagna e la sua produzione in ambito della Settima Arte è quasi sempre rimasta ai margini dei miei interessi (a parte qualche film) fino ad ora. Su suggerimento di mio cugino ho approcciato con uno dei più acclamati cineasti spagnoli contemporanei ovvero Pedro Almodóvar. Scegliendo a caso dalla filmografia ho selezionato Los abrazos rotos vuoi per la locandina o per il nome intrinseco in sé.

Il film di Almodóvar si presenta esteticamente come una pellicola drammatica in ballo tra una scelta narrativa di matrice prettamente derivante dal genere thriller e un film romantico con qualche tocco di eros sparso qua e là (memorabile in questo caso l'incipit del film con una splendida Kira Miró). Al comparto narrativo stilistico del film si aggiungono poi una scelta metacinematografica (visto che il protagonista è uno sceneggiatore) che aggiunge valore a determinate scene nonché autocitando la stessa filmografia di Almodóvar implementando un film nel film.

Il cast si avvale di attori e attrici classici al cinema del regista: una splendida e lussuriosa Cruz che si trova ottimamente in alchimia con Lluís Homar che vesti i panni di uno sceneggiatore cieco dal grande carisma, non da meno prove offerte da Blanca Portillo e José Luis Gómez. La fotografia di Rodrigo Prieto è molto adatta alla narrazione con colori molto caldi che ben avvalorano le scenografie di Antxón Gómez e Víctor Molero ed i costumi di Sonia Grande (che mette pure un bellissmo completo di Chanel Couture del 1992). Il tutto è condito dalle composizioni ecovative di Alberto Iglesias che supportano la recitazione e l'evoluzione narrativa.