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GLI ABBRACCI SPEZZATI regia di Pedro Almodovar

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Invia una mail all'autore del commento logical     6 / 10  15/11/2009 23:17:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Probabilmente i film spagnoli hanno la dolorosa qualità di farci capire l'effetto che fanno i film italiani fuori dall'Italia. Anche noi usiamo sempre gli stessi attori-feticcio (Castellitto, Servillo, Iaia Forte...), anche noi crediamo che le nostre vicende familiari o amorose siano il centro del mondo qualunque cosa succeda, anche noi pensiamo che un interno Ikea o un golfino crema su una camicia viola vadano benissimo così come sono, che la musica ci deve commuovere o far capire quando il film inizia o finisce, che le sventure della salute ci uniscano tutti in un'ansia apotropaica che non può che farci sentire meglio quando tutto è concluso.
La sceneggiatura è insostenibile anche solo da raccontare, ma questo è sempre stato il suo punto forte. La fotografia e il montaggio ricordano Fassbinder agli inizi della carriera, e non è un complimento per nessuno, ma si sa che non è Antonioni né ha voglia di diventarlo. La durata è ormai 2 ore, forse una scelta industriale per riempire al meglio i DVD che seguiranno o i pomeriggi d'inverno. Unico momento risollevante di questa cucina che comincia a diventare pesante: il regista cieco (che soprappensiero guarda da uno spioncino chi bussa) rimonta a memoria il suo capolavoro andato ingiustamente distrutto nelle mani del suo produttore rivale in amore. Si tratta di 8 minuti di puro Almodovar, demente, sguaiato, colorato, vivace e moralmente indifferente. Un commovente 'come eravamo' che diventa proprio un 'come avrebbe dovuto essere'.