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NEL PAESE DELLE CREATURE SELVAGGE regia di Spike Jonze

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  19/01/2010 15:15:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Max è un ragazzino problematico,dolce ma anche facilmente irascibile,vive con madre e sorella mostrando grande sofferenza per l’assenza del padre.
Dopo un violenta lite domestica si rifugia in un mondo di fantasia abitato da strani esseri mostruosi,cominciando così un percorso di crescita che lo porterà a intendere il mondo circostante in maniera meno rabbiosa e più comprensiva.
Rivisitazione fantastica del mondo reale, il paese delle creature selvagge non è altro che l’incarnazione delle insicurezze e delle paure adulte,ovviamente interpretate attraverso l’innocente ottica di Max,a sua volta impersonificatosi nel rabbioso e docile Carol.
Tra i tanti bizzarri personaggi che si incontrano la materna KW diverrà immediatamente il porto sicuro in cui rifugiarsi dopo incomprensioni e momenti di delusione.Personaggio in cui Max sublima la genitrice naturale,pronta a riaccogliere nel suo grembo,per proteggerlo,il ragazzino.Il rapporto conflittuale tra Carol e KW rappresenta quello tra madre e figlio,divisi dalle circostanze,in realtà profondamente uniti.
Il talentuoso Spike Jonze mostra coraggio ad accollarsi un progetto del genere,non solo per le difficoltà oggettive atte a ricreare un mondo simile immaginato a suo tempo da Maurice Sendak nell’ omonimo libricino,ma soprattutto per la profondità psicologica del racconto.Jonze riesce a livello visivo nel migliore dei modi,il suo panorama primitivo,fatto di foreste,mare e deserto,carezzato da una luce avvolgente, dona quell’aspetto fiabesco indispensabile.Allo stesso tempo la sensazione di incompiutezza assale a tratti lo spettatore,disorientato da una trama disarmonica che alterna spunti emotivamente coinvolgenti ad altri abbastanza monotoni.
Non è facile entrare in sintonia con l’”artigianalità” voluta da Jonze,sicuramente la pellicola ha un effetto straniante,abituati ad ogni diavoleria digitale e ad effetti mirabolanti, accettare dei pupazzoni di tal fattura non è cosa semplice,riuscendo però a liberarsi da uno schematismo mentale limitante, si può, a tratti ,respirare un’aria davvero magica.