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INTERVISTA COL VAMPIRO regia di Neil Jordan

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Invia una mail all'autore del commento domeXna79     8 / 10  21/10/2007 10:25:15 » Rispondi
Ottima trasposizione del romanzo di Anne Rice.
Storia decisamente diversa tra tutte quelle che hanno visto il “signore della notte” come protagonista, intensa e malinconica digressione temporale per raccontare il mondo di esseri non umani costretti a vivere tra gli umani, a cibarsi del loro sangue, condannati ad attraversare i secoli in un immobilismo fisico che non rispecchia quello della loro mente ..il tratteggiamento psicologico dei personaggi risulta la chiave vincente di questo film, chiuso in atmosfere gotiche, ambientazioni cupe dove queste inquietanti figure si muovono con assoluta disinvoltura, in un periodo storico ricco di mutamenti come il passaggio tra due importanti secoli (tra l’ottocento ed il novecento).
Il tutto ruota intorno ai quattro personaggi principali, ovvero il tormentato Louise, che non accetta la propria condizione conservando nell’animo una natura più umana che malefica, contraltare perfetto del cinico Lestat, che a smesso da tempo di riflettere sulla propria natura decidendo semplicemente di assecondarla (in realtà anch’esso reso rabbioso da una non-decisione che lo ha portato a divenire ciò che è) ..e poi la piccola Claudia, costretta a rimanere eternamente bambina, ma cinica e avida come il suo “creatore”, ed infine il vecchio vampiro Armand, capo di una setta che è alla disperata ricerca di un simile che incarni al meglio la natura di quegli anni tormentati, che possa donargli nuova linfa e una nuova ragione per continuare a vivere.
Tecnicamente ben diretto, il film rileva un’ottima fotografia ed una apprezzabile cura nel trucco oltre ad alcuni passaggi ricchi di suspance ..molto bella la scena in cui Louise al cinematografo vede il Nosferatu di Murnau (autocelebrazione del mondo della celluloide) e di nuovo, dopo quasi duecento anni, l’alba, prima in bianco e nero e poi con tutte le sfumature che le pellicole a colori sanno regalare ..peccato solo per l’epilogo “beffardo” che, se pur da molti apprezzato, rileva un cambio di registro che non convince del tutto.
Non mi è apparsa esaltante, se pur largamente sufficiente, la prova del cast al maschile, ovvero il trio Pitt-Cruise-Banderas, mentre davvero sorprendente la prova di Kirsten Dunst che, nonostante la sua giovanissima età, già mostrava delle indubbie doti espressive e comunicative ..di buon livello anche la direzione tecnica di Jordan, capace di trasporre in maniera convincente, con l’aggiunta di ulteriori sfumature, l’opera letteraria di Anne Rice.
Certamente una chiave di lettura diversa e meno convenzionale sul mondo dei vampiri ..assolutamente consigliato!