Ciaby 8½ / 10 30/04/2009 07:35:08 » Rispondi Chi è un po’ ingenuo e non sa quasi nulla di cinema asiatico arriverà ad esclamare che gli horror orientali sono tutti uguali, con la solita donnina ammazzata brutalmente che si tramuta in spettro opaco con qualche problema di capelli. Fategli vedere questo film e cambierà idea.
“Mizuchi” è la rinascita della new-wave horror giapponese, che ormai elimina i tòpos del cinema horror giapponese, sottoponendosi a nuove introduzioni di terrore. La storia, come spesso accade negli horror, prende radici da un elemento di tipo folkloristico-shintoista (l’acqua dei morti), per poi, però, diapanarsi in una bellissima e complicatissima trama tutta a scatole cinesi, con svolte, colpi di scena, portando lo spettatore ad una schizofrenia inarrivabile.
Scene improvvise di splatter e sangue che schizza. Non mancano gli spaventi e la tensione, sempre morbosa, concentrata in una indagine coinvolgente.
Il regista, che si ricorda per opere come “Onryou” ha sempre amato sperimentare con i fantasmi à la Ju-On, ma qui li elimina completamente, in favore ad un’atmosfera incredibile e alla concezione del non-detto che ricorda la follia di “Suicide Club”. Completamente insani gli ultimi dieci minuti, dove la rivelazione non si svela in favore di una pazzia inesprimibile che colpisce anche la protagonista. Consigliato horror dai contro.cogli.oni.