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D-DAY regia di Eun-Kyung Kim

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speXia     8 / 10  05/02/2012 01:28:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Credo che per visionare questo film sia obbligatorio sapere alcune cose sulle scuole coreane, che mi prendo la briga di spiegare: Cos'è il D-Day?
Il D-Day, in Corea, è il giorno dell'esame, che se superato con i voti giusti permette di andare all'università. Ma c'è davvero moltissimo da studiare: basti pensare che alcuni studenti iniziano a prepararsi già allo yuchiwon (scuola materna)!!! Ma non finisce qui. I ragazzi coreani devono studiare intensamente moltissime materie, alcune obbligatorie, altre opzionali (tra cui 8 lingue straniere), e questo causa frequenti casi di depressione che possono sfociare nel suicidio. Il D-Day è una mattina di angoscia, seguito da una serata di gioia infinita per gli studenti più diligenti, o dalla struggente disperazione di quelli che non sono passati. Aggiungiamo al tutto una vera e propria ossessione per l'educazione e l'apprendimento da parte di prof e genitori coreani: adesso avete un idea di come sia l'adolescenza in questo paese.

E dopo 4 capitoli della saga Whispering Corridors e il primo Death Bell, la regista Eun-Kyung sforna questo validissimo horror, facente parte della saga Four Horror Tales, e probabilmente una delle migliori pellicole-denuncia coreane su quest'argomento.

La trama è semplicissima, ma non importa. D-Day, considerabile più thriller psicologico che un film dell'orrore, è totalmente fondato sulla costruzione dei personaggi. Studenti normalissimi, con i loro problemi, le loro ansie e paure. Sono proprio questi i sentimenti negativi che nascono, crescono e maturano dentro ognuno di loro. Non ci sono spettri di studentesse lesbiche, nessun fantasma con pentagrammi nel collo e nessun genitore vendicativo: l'unico orrore presente è psicologico, è quello di fallire, quello di mandare in fumo anni e anni di impegno.
E, ovviamente, tutti questi sentimenti di angoscia non sfoceranno in qualcosa di buono, anzi, il finale è estremamente tragico.

Comunque, il lato tecnico è davvero ottimo, con la classica fotografia curata e pulita tipica dei K-movies ; geniale l'idea di far prevalere il colore grigio, una tonalità cupa e malinconica che si adatta all'atmosfera del film, e tra l'altro presente sulle gyobok (uniformi) coreane. Le giovani attrici sono veramente stupefacenti: brave, espressive, convincenti.

Penso che D-Day possa seriamente scandalizzare gli adolescenti come me, perchè per uno studente è assolutamente impossibile non calarsi nei personaggi, non avvertire la loro agitazione, che ci accompagna per l'intera visione. Perfetto per chi è interessato ad approfondire, almeno in parte, il vastissimo mondo del sistema scolastico coreano, e per chi cerca un thriller psicologico realizzato benissimo.

...E adesso posso benissimo andare ad impiccarmi, pensando che lunedì ho l'interrogazione di matematica, e dato che il personaggio della prof diabolica mi sta ancora perseguitando......