Goldust 5 / 10 03/06/2015 17:45:26 » Rispondi Forse mi sono soffermato sulla cosa in altri commenti, comunque il cinema di Allen tende sempre a ripetersi, a riproporre le solite situazioni, gli stessi squarci scenografici, i medesimi personaggi, le stesse cose insomma; in generale questo non è neanche un male - è pur sempre il marchio di fabbrica di un cineasta - ma è sempre necessario qualche elemento nuovo per uscire dalla routine e colpire l'interesse dello spettatore affezionato. Qui il regista cerca la sortita ( fallita ) in un terreno non suo qual è il musical, è autocitazionista e un pò pigro nel raccontare la storia affidandola alla tediosa voce fuori campo di una ragazzina dal testosterone a palla, che cambia più fidanzati che paia di scarpe. E' il solito racconto concentrico sugli amori di una famiglia allargata, con brani più o meno riusciti e la solita tendenza di Woody a strafare quando fa il playboy ( qui rimorchia la Roberts, che avrà trent'anni in meno ed è nel fiore della bellezza ). Ma si può anche considerare come una piccola summa del lavoro del regista, dove i temi di una vita cinematografica ( New York con Central Park, Parigi, la magia, la psicanalisi, il sesso ) si ritrovano tutti lì schierati sullo sfondo. Parlando di musical dovrebbero però contare le canzoni: qui senza entrare nello specifico sono una più brutta dell'altra. E' un film malriuscito in cui c'è tanto mestiere, qualche buona battuta ( che Woody tiene quasi sempre per sé ) e poco altro.
La scena finale in cui Allen e la Hawn battibeccano amabilmente ad un party in maschera e quindi ballano un pò goffamente sotto le stelle aumenta il rimpianto di quello che il film poteva essere e non è stato.