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UN LUPO MANNARO AMERICANO A LONDRA regia di John Landis

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Spotify     7 / 10  13/07/2015 01:26:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Da tempo aspettavo di vedere tale pellicola, e ieri finalmente sono riuscito nel mio intento. Nulla da dire, gran bell'horror di Landis! Sicuramente uno dei cult sui lupi mannari ma anche uno dei cult dell'intero cinema. Diciamo che dopo il celeberrimo "Uomo Lupo" del 1941, questo film, è il primo su queste creature ad essere ricordato, dopo appunto la pellicola di Waggner. Il regista crea un horror molto particolare, visto che, nonostante il nocciolo centrale della trama sia un licantropo, vengono proposte anche delle spruzzate di humor nero molto simpatiche e divertenti, che alla fine ci quadrano bene all'interno del "quadro". Però qualcuno mi sembra che abbia lo stesso esagerato, andando a definire tale pellicola un commedia horror. Ma assolutamente no! Il film si, ha delle trovate che fanno ridere, ma è prettamente dell'orrore. Le commedie horror sono altre. Poi ognuno ha le sue opinioni, chi giuste, chi sbagliate. Penso che l'inizio sia fantastico, Landis utilizza tutte le regole dei film di paura con maestria. Può sembrare di assistere a una scena vista e rivista, cioè due ragazzi che in una sperduta cittadina chiedono spiegazioni ai pochi abitanti riguardo strani simboli forse sovrannaturali, e questi altri dopo aver sentito la scomoda domanda, li scacciano bruscamente dalla taverna dove si trovano. A questo punto, intanto si è fatto notte e c'è la luna piena, i due giovani si avventurano nella brughiera involontariamente, dove gli era stato detto di non andare, e prima sentono dei sinistri ululati e qualche minuto dopo vengono attaccati da una bestia feroce. All'apparenza quindi, potrebbe sembrare la classica sequenza stereotipata del cinema dell'orrore, ma vi assicuro che non è così. Il regista gioca proprio su questo fatto, e secondo me crea una delle scene più inquietanti e agghiaccianti dell'intero panorama horror. Una suspense che sale a mille, ululati che fanno gelare il sangue nelle vene, un'atmosfera tetra da applausi e soprattutto un'ambientazione gotica, cupa, desolata, di quelle che piacciono al sottoscritto, dove puoi trovare le più diaboliche creature dell'inferno. Una scena eccezionale, solo oggi l'ho rivista 3 volte. Poi dopo questa iniziale fase dark, si passa a una parte più soft condita da elementi orrorifici e semi-comici al tempo stesso. Landis gioca sul filo, facendoci ritornare una certa ansia quando il protagonista sopravvissuto all'attacco nella brughiera, viene avvertito dal compagno morto, il quale dice che nella notte di luna piena, lui si trasformerà in un mostro assetato di sangue. E quindi tutti noi attendiamo frementi l'inesorabile, e quando esso arriva, possiamo rifarci gli occhi con una delle sequenze più belle che il cinema horror ha da offrire, cioè la celeberrima scena della trasformazione. Il regista ce la fa gustare tutto d'un fiato, senza interruzioni e senza se e ma. Assistiamo davvero a uno spettacolo epico, la creatura sembra vera, sembra che ce l'abbiamo proprio davanti a noi fisicamente. Effetti speciali da 30 e lode e oscar al trucco sacrosanto. Ahh, gli effetti di una volta... Poi non ci sono neanche tantissimi effetti splatter, cosa un po' strana per una pellicola così, si potrebbe pensare, ma se si guarda personalmente, ci si renderà conto che nonostante siano pochi, è stato un bene non esagerare, sono utilizzati solo quando servivano davvero. Inoltre sono anche ottimi. Poi si sa, nella botte piccola c'è il vino buono XD. Il ritmo è molto particolare, Landis ci propone sia parti dove non vuoi staccare gli occhi dallo schermo, e altre parti dove non è che sia presente lentezza o roba simile, ma proprio scene più caute che fungono da strutturazione stessa per andare avanti. Insomma, scene più sofisticate, più articolate. Le quali poi preparano ad altre fasi cariche di adrenalina. E comunque, in generale, la pellicola scorre molto bene. Comunque tutta la bravura del regista la possiamo vedere nella scena del cinema, dove un'attimo prima si può assistere a una sequezna da pura commedia nera, mentre un'attimo dopo una scena particolarmente horror. Ahh, poi epica la concatenazione di incidenti automobilistici che accade a Piccadilly Circus, tutti molto dettagliati grazie anche al montaggio frenetico e preciso. Poi nel finale c'è anche il tocco drammatico che non poteva mancare. L'unica cosa, o almeno una delle poche cose che non ho condiviso, è stato il modo di troncare lo stesso finale tutto d'un tratto, è vero che il film oramai era finito però giusto altri 2 minuti non guastavano. La fotografia è a fasi alterne, nelle fasi di giorno non è gran cosa, molto opaca, mentre nelle fasi notturne è altamente suggestiva, da un chiarissimo tocco dark. L'ambientazione è fantastica, valorizzata al massimo da Landis, il quale prima ci porta nella terra di nessuno, cioè nella brughiera dove accade il fattaccio, poi trasferisce l'azione a londra, tra l'altro nella parte più chic, facendola diventare un campo di battaglia e un territorio molto particolare per la caccia di un licantropo. La sceneggiatura non è proprio al livello della regia ma presenta tuttavia una buona linearità, delle buone trovate, ed è alquanto originale. Ottimi i dialoghi, sempre conditi dallo humor nero. Poi certe scene sono scritte davvero al bacio. Mi è piaciuta molto anche la colonna sonora, molto ironica, poi si suddividono sia semplici passaggi strumentali, che veri e propri blues. Il finale, anche se troncato in malo modo, mi è piaciuto molto, anche se era prevedibile che andasse a finire in quel modo. Magari un po' surreale (vedi spoiler). Il cast è molto valido, nessuno fa un'interpretazione magistrale, ma tutti sanno che devono fare. Se ne devo dire uno, senza dubbio Griffin Dunne.

Cult assoluto degli anni 80. Lo consiglio a chiunque una sera a voglia di vedersi un bell'horror d'autore. 7+.

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