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UN LUPO MANNARO AMERICANO A LONDRA regia di John Landis

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     8½ / 10  16/11/2015 11:21:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
A dispetto dei tanti anni trascorsi dal passaggio in sala "Un lupo mannaro americano a Londra" resta un baldanzoso giovanotto di celluloide, per nulla piegato dallo scorrere del tempo, sempre in grado di tenere ottima compagnia offrendo inquietudine e ironia in dosi massicce. Il tutto perfettamente modulato su atmosfere decadenti dapprima rurali, poi urbane, con evidente e ben equilibrato gusto per il grottesco, cui si alternano sporadiche ma azzecatissime parentesi nonsense.
Indimenticabili poi gli effetti speciali, roba in grado di rivoluzionare un'epoca riproducendo per la prima volta in maniera realistica - soprattutto per intero, con effetti sonori lancinanti- la trasformazione da essere umano in licantropo.
L'incipit è poi straordinario, gotico ed oscuro, vede due turisti americani addentrarsi nella brughiera inglese dopo essere stati allontanati da una locanda. Giunti in piena campagna verranno attaccati da una bestia, ovvero un lupo mannaro che dilanierà uno di essi, limitandosi a ferire il protagonista. Il quale scoprirà ben presto che la morte sarebbe stata sicuramente soluzione molto più gradita.
Landis firma quello che a mio parere è uno dei suoi migliori film. VI riesce alternando al clichè tipico del genere alcune situazioni debitrici all'horror datato (stile Hammer) e altre in linea con le sue più riuscite commedie. Il risultato finale è straniante, ma soprattutto avvincente.
Gli inserti leggeri sono poi disposti con grande arguzia, pronti a far abbassare le difese dello spettatore preso d'assalto poco dopo con sequenze senza dubbio memorabili, in grado così di scatenare un'alternanza di stati d'animo di grande impatto.
La scena della metropolitana, quella del cinema luci rosse, gli inserti onirici (straordinario quello in ospedale) e ovviamente il must della trasformazione sulle dolci noti di "Blue Moon" sono momenti capaci di imprimersi indelebilmente nella memoria degli spettatori, non solo tra gli accaniti fans dell'horror tout court.
Attenzione al sequel del mestierante Anthony Waller intitolato "Un lupo mannaro americano a Parigi": da evitarsi come la peste.