Ciumi 7½ / 10 13/05/2010 18:47:36 » Rispondi A patto d’ignorare i fastidiosi flash-back sulla vita privata del protagonista, è uno dei migliori di Stone, a mio parere, tra quelli che ho visto, e dei più essenziali.
Lo studio della piccola emittente radiofonica in cui è ambientata l’intera vicenda, diventa luogo di raccolta d’ansie, di rabbie, di tensioni: ma è un punto di non incontro, e un momento di non dialogo (o si parla o si ascolta); soltanto un echeggiare di sfoghi sporadici, d’ansimi, di voci telefoniche che si dissolvono non appena la linea è chiusa.
Ne vien fuori un affresco rarefatto, segmentato di un’America notturna e sotterranea, dalle cui acque buie aggallano, e subito si risommergono, mostri quali il razzismo, la droga, l’intolleranza, l’odio. Di qua lo speaker, solo in una notte tra le tante; e di là ombre disperse, impaurite e paurose.
Quando nel finale le due solitudini, dell’uomo e del popolo notturno, fisicamente vengono a contatto; l’esito è tragico, pessimistico, sconfortante.
kampai 13/05/2010 18:54:57 » Rispondi avevano fatto anche dei telefilm ispirati a questo film.s'intitolavano sempre talk radio.mi pare ci fosse judd nelson o era craig t nelson?boh???erano molto belli
Ciumi 13/05/2010 19:54:48 » Rispondi Ah sì? Non sapevo di questo telefilm…