matteo200486 8 / 10 22/12/2009 23:53:50 » Rispondi Sono il primo a commentarlo e quindi mi sento in dovere di fare una precisazione: Thirst non è un horror. Spero che questa precisazione eviti stupidi commenti con voto negativo incorporato con motivazione "non è un horror". Poi cosa comporti un voto negativo la non concordanza con la dicitura in scheda non so, eppure è un evento frequente.
Chan-wook Park è uno dei pochi registi venuti dall'oriente che si è ritagliato un grande spazio, con le sue pellicole made in Korea, nel così detto "occidente cinematografico". E tutto a suon di talento e genialità. Thirst ne è l'ennesima prova. In un periodo dove il vampirismo va di moda egli lo reinterpreta a modo suo in chiave grottesca. Intendiamoci non è una rivisitazione alla Meyer: qui i vampiri non sono vegetariani, ci cibano di sangue umano e vivono di notte. Tutti i cliché del mito sono presenti, ma Chan-wook Park li incastona in un contesto anomalo, quanto anomalo è il carattere di queste bestie. La pellicola è a tratti divertente, a tratti onirica e ricca di ironia. Una meravigliosa sorpresa. Certo è made in Korea e Chan-wook Park non vuole distanziarsi dal suo cinema e da quello del suo paese al fine di vendersi al mercato occidentale. Da qui la tipica costruzione orientale: lunghi silenzi, lentezza nello sviluppo della vicenda, lunghe inquadrature. Ma anche una fotografia eccezionale e inquadrature fantastiche. Song Kang-ho è bravissimo come già ammirato in Memories of murder. Un film da vedere per gli amanti del regista. Astenersi chi cerca un horror e un film adrenalinico.