elio91 8½ / 10 02/02/2012 00:32:31 » Rispondi L'ennesima e definitiva conferma che Park Chan-Wook è uno dei registi viventi più bravi ed innovativi sulla piazza.
Thirst: sete. Sete di sangue e di carne, erotismo, black comedy, grand guignol e chi più ne ha più ne metta; lo stesso Park sembra quasi girare a vuoto dopo l'incipit assurdo ma curioso mentre in realtà costruisce una storia di amore e distruzione come raramente se ne vedono sullo schermo ultimamente, senza alcuna paura di esagerare con i deliri visivi e barocchi o la violenza e l'erotismo espliciti e reiterati. Questo regista, inutile negarlo, potrà non piacere ma sono profondamente convinto sia riuscito a trovare miracolosamente quella sorta di equilibrio per cui dietro un esercizio stilistico della macchina da presa fa corrispondere dei contenuti che definire interessanti è riduttivo. (A proposito, magnifici gli effetti sonori al di là della perfezione tecnica di tutto il resto). Non esagero se dico che Thirst è un'altra pellicola magnifica del coreano, non il suo capolavoro ma pur sempre di un livello altissimo ai limiti della perfezione.
Ed è vero che è una variazione significativa sul mito dei vampiri ma dubito che gli amanti del cinema vampiresco possano esaltarsi; ECCO il vero Twilight o perlomeno come dovrebbe essere...