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LOVE EXPOSURE regia di Sion Sono

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marcogiannelli     9½ / 10  08/04/2017 10:39:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Una miscela di tanti generi cinematografici assemblata: romantico, splatter, erotico, religioso, azione, sociale. Perché se uno ha il coraggio o l'incoscienza di girare un film di 4 ore bisogna realizzare un film che riesce a cambiare ed essere sempre fedele a sè stesso. E' sicuramente un film folle, ma parliamo di Sion Sono, dopotutto nel suo essere una pellicola destabilizzante è forse una delle più posate del regista. Se volessimo assegnargli un genere sui generis questo sarebbe il genere drammatico, ma direste tutto ciò nell'intermezzo in cui Yu conosce i suoi futuri compari e si concede alla "perversione"?
Ma il film annoia durante questi 240 minuti? No, e spiego subito il perché.
La caratterizzazione dei personaggi, soprattutto i tre principali, è sicuramente ciò che rende il film così lungo, e i rapporti tra loro diventano fondamentali, tra amore, amicizia, famiglia (che viene completamente distrutta) e soprattutto ossessione. I tre ragazzi hanno indubbiamente delle cose in comune, la principale è un'educazione pessima tale da renderli, in maniera differente, dei mezzi psicopatici e dei disadattati cronici. E sono i rispettivi padri ad aver distrutto completamente le loro personalità, ancora una volta con Sono, mentre le donne sono il barlume di purezza e l'ancora di salvataggio per Yu, Yoko e Koike.
Il sesso, mai visto in maniera normale ma sempre estremamente disturbato, è parte fondamentale del viaggio: l'erezione di Yu, l'ossessione per le mutandine, i rapporti incestuosi e quelli che potrebbero diventarlo, il personaggio di Koike in tutto e per tutto, le confessioni dei deviati sessuali, la continua ripetizione della parola "pervertito" descrivono il mondo giapponese, un mondo che col sesso ha problemi immensi. E ciò che sembrerà più trash, ovvero Yu e i suoi problemi di controllo, sarà l'unico amore vero e addirittura in connessione con la ricerca di una donna che possa essere la sua Vergine Maria.
E passeremo senza grosse difficoltà da scene romantiche a ottime sequenze di arti marziali, da scene splatter degne del miglior Tag o Ichi, a scene mistiche.
Montaggio magnifico, sia a livello temporale che a livello spaziale non abbiamo problemi di comprensione nonostante l'intreccio "strano" e arzigogolato. Ottima anche la regia, mix di tante regie messe insieme con un collante speciale, ben congegnato il sonoro.
Non mi sento di dare il 10/10 perché non è mai ben chiara cosa sia realmente la Chiesa Zero, perché ci sono dei buchi di sceneggiatura (conseguenze sull'omicidio commesso da Koike? E sul destino che riserva al padre?) e alcuni errori banali di montaggio/regia nel vortice entropico di alcune scene.