The Monia 84 8 / 10 11/12/2006 19:01:49 » Rispondi "Per quanto difficile sia crederlo, gli anni Sessanta non sono fantastici, sono accaduti davvero". Cuori in Atlantide è quel che si può definire uno dei libri "diversi" di Stephen King. Niente mostri, niente scene agghiaccianti, nulla di soprannaturale: un racconto dell'America prima, durante e dopo il Vietnam. Nel Film viene proposta soltanto la prima delle 5 parti in cui è suddiviso il romanzo, quella prima del Vietnam. Il film procede seguendo fedelmente il romanzo sino a tre quarti della pellicola, con un Anthony Hopkins oserei dire perfetto nella parte di Ted, e con il piccolo Bobby che gli fa da degno comprimario. L'ambientazione, la scenografia e la fotografia rendono perfettamente l'atmosfera del romanzo e il film risulta piacevole e scorrevole. Il finale stravolto e qualche passaggio a vuoto mi hanno lasciato un pochino delusa. Peccato perchè.. (continua in spoiler)
L'emozione che traspira da quelle pagine è quasi palpabile, l'angosciante verità di una guerra terribile, inutile e carica di orrori, la lucida consapevolezza dei giovani al college, coscienti di poter finire nella giungla per un semestre andato storto. Il genio di King sta proprio nel dare un quadro di una generazione distrutta dalla guerra, per chi ha combattuto e per chi ha contestato, una generazione che sapeva di poter cambiare il mondo, ma che si ritrova 20 anni dopo schiava della pay-TV, degli acquisti "indispensabili" on-line, e delle svendite al supermarket, una generazione che giocava a Cuori mentre il Grande Continente (l'Atlantide) si inabissava, mentre i loro compagni sfortunati o sciocchi deliravano nella giungla. Ho letto brani di questo libro più volte, non riuscivo a togliermeli dalla mente.
Scommetto che in mano a Rob Reiner questo film sarebbe stata un'esperienza indimenticabile, geniale e impossibile da dimenticare con un attore e una base di queste proporzioni. Grazie zio Steve, da sempre :)