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BEN X regia di Nic Balthazar

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oh dae-soo     10 / 10  14/05/2010 01:46:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE. Il commento potrebbe contenere anticipazioni.

E' difficile trovare le parole per descrivere le emozioni che questo autentico capolavoro ha saputo suscitarmi. E' difficile, ma doveroso, perchè non potrei trovarle a freddo, non sarebbero le stesse, è giusto che vengano ora, a cuore ancora pulsante, a viso ancora segnato dalle lacrime.
Ben X è uno dei film più toccanti che abbia mai potuto vedere anche se tale aggettivo rischia di sminuirlo, di limitare alla semplice (ma importantissima) componente emozionale quella che è una grandezza ASSOLUTA dell'opera. Cercherò per questo di analizzarlo più completamente che posso anche se le dita, ancora tremanti, potrebbero portarmi a scrivere cose troppo di parte.
Partiamo dalla recitazione. L' interpretazione di Greg Timmermans (Ben) è semplicemente memorabile. Certo, il suo personaggio è straordinario, ma in 9 visi su 10 sarebbe risultato esagerato, forzato, macchiettistico. Lui passa da un registro all'altro, sopra e sotto le righe senza mai perdere coerenza al personaggio. E che dire della madre, figura dalla straziante umanità, forza e debolezza, speranza e rassegnazione, amore sconfinato per un ragazzo che, solo apparentemente, non sembra ricambiare. E veri, VERI, in un cinema che sembra non conoscere le persone e le dinamiche della vita, veri sono tutti gli altri personaggi, forse di contorno (perchè tutto in BEN X è di contorno a Ben, alla sua mente), ma allo stesso tempo tremendamente funzionali.
La regia, modernissima, è a volte forse troppo da videoclip, ma da videoclip, da videogame è la coscienza di Ben, veloce, attenta ai dettagli, incapace di fermarsi, a 2000 l'ora dentro a una testae a un viso che sembrano , al contrario, essere spenti e fermi. Sono molte le distorsioni e i virtuosismi tanto da arrivare a volte a un senso di iperrealtà, ma iperreale è la vita vista da Ben, vissuta allo stesso modo del videogame dove essere a livello 80 "significa che sei rispettato da tutti" mentre nel mondo reale nessuno lo fa. Nei videogame "puoi essere quello che vuoi", mentre nella vita, quella vera, sei ciò che sei. E qui entriamo nel discorso della sceneggiatura, assolutamente PERFETTA. Difficilmente ho visto film dove non ci sia neanche un comportamento fuori posto, una sola frase sbagliata o superflua, un solo evento che non sia funzionale alla storia. E così la videocassetta del dileggio massimo, quella videocassetta che ci accompagna come una freccia piantata nel cuore per tutto il film, riviene fuori alla fine, quando ormai nessuno di noi se lo aspettava più. Ed è qui che scopriamo che Ben, alla faccia di tutti, non è semplicemente una vittima predestinata, Ben sa cos'è il dolore, sa cos'è la vergogna, sa qual'è il male e riesce a combatterlo, e a sconfiggerlo, in un modo magnifico, plateale, geniale, definitivo. E le lacrime che avevavmo cominciato a spendere per quello che sembrava, diventano lacrime di gioia, di tenerezza, di dolcissima rabbia. E poi il finale, quel cavallo più volte cavalcato virtualmente ed ora lì, davanti a lui, così reale, così vicino.
E il lirismo di alcune scene, l'abbraccio con la madre nel parco, le urla alla croce ( "Gesù, DOVE SEI?"), l'incontro con la sua guaritrice, che tenendo fede al nome riuscirà a guarirlo dalla malattia più brutta, la malattia del vivere.
Magnifico, poetico e allo stesso tempo forte, sociale. Mi piace chiudere con la descrizione che fa Ben del profumo della pelle di Scarlite, la sua amata, "il profumo di una stagione che deve essere ancora inventata su un continente che deve essere ancora scoperto". Grazie Ben, grazie davvero.
oh dae-soo  14/05/2010 11:38:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Rileggendomi il giorno dopo, mi accorgo di essere stato forse troppo melodrammatico, ma non me ne pento. Sono uno che ricerca l'emozione nell'arte (cinema, libri, pittura) anche se, almeno per quanto riguarda i primi 2 mondi, ho anche un minimo di mezzi critici per affrontarli. La commistione dei 2 aspetti, tecnico e emozionale, è per me decisiva per considerare un'opera capolavoro (si badi bene, non assoluto, ma per me). In più, nel cinema la sceneggiatura e in letteratura l'intreccio sono il 3° importantissimo aspetto. Ben x ha tutto questo. Solo stamattina ho rivisto 2 volte l'ultimo capitolo (dal funerale in poi) e sono ancora più convinto che rasenti la perfezione tecnica, di scrittura (per la genialità) ed emozionale. Ripensando invece a tutto il film, trovo solo 2 piccoli errorini. La figura della compagna di classe coscienziosa è sempre sul punto di divenire importante ma non lo sarà mai fino in fondo (anche se somiglia a Scarlite); in più nel primo tempo è forse troppo frequente e un pò invasivo l'uso parallelo del mondo virtuale, peraltro molto funzionale alla trama. Ultima cosa, sia Balthazar che il protagonista sono al debutto cinematografico. Incredibile.