caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

I PUGNI IN TASCA regia di Marco Bellocchio

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Matteoxr6     3 / 10  08/09/2015 01:17:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Di una noia mortale. Accedendo al forum per commentarlo, ho notato una media di voto impressionante, seppur caratterizzata da soli ventiquattro voti. Così ho deciso di leggerli uno ad uno, incuriosito e desideroso di capire che cosa mi fosse sfuggito. Ho letto in quasi tutti fiumi di parole sull'inquadramento sociopolitico a cui la pellicola fa riferimento; ho notato un paio di ridondanti commenti che straparlavano molto genericamente di '68, di cambio generazionale, disconvolgimenti e perdite di Trebisonda. Ecco, non me ne vogliate, ma per certe allusioni ci vuole cognizione di causa e uno studio meticoloso al riguardo. Io ce l'ho, qualcun altro no. Se in astratto possiamo avallare una sorta di becero post idealismo, bisogna altresì far presente che quest'ultimo è solo un microaspetto di una concatenazione di eventi e di tumulti sociopolitici di livello globale: prendiamo ad esempio la metafora presente in Forrest Gump col dualismo parallelo costituito dal protagonista e da Jenny, allegoria di una dicotomia tra '68 "buono" e '68 "cattivo"; poi prendiamo la tematica affrontata da Kubrick in Arancia meccanica riassumibile in: "Prima avevo certi ideali per i quali ti ammazzo; ora non ho ideali, quindi ti ammazzo" e fondiamoli; a questo punto andrebbe aggiunta tutta la questione del Vietnam, che cosa abbia significato, poi la Guerra Fredda, dopo ancora la condizione dei lavoratori in quanto esseri umani (e qui bisognerebbe parlare del passaggio dagli anni '50 ai '60 nello specifico), collegarla al boom economico, all'accelerazione di una società consumistica, alla messa in pratica della "Costituzione di carta" e alla nuova involuzione causata dalla crisi del '73, etc... Capite che concatenare tutti questi aspetti e vicende, formando un quadro antropologico, è a dir poco arduo, per cui è da sempliciotti costruire tutto intorno agli anni '60 in generale o ai moti sessantottini o magari al ruolo della "borghesia". O meglio, si può anche fare e potrebbe pure risultare interessante (come lo è stato Arancia Meccanica in relazione a ciò), ma in questo film ho visto soltanto un intenso disagio di una famiglia che può considerarsi tranquillamente avulsa da un contesto temporale più o meno preciso. Perciò l'ho trovato non interessante e in alcuni frangenti noioso. La recitazione non è un granché, anzi, esludendo il protagonista, ma senza troppi elogi, eh.
wallace'89  09/09/2015 00:41:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Beh...il 68 è stato anche una revisione dall'interno dei rapporti di potere nei contesti familiari, dei ruoli specifici, e da una consapevolezza diversa dell'essere figli o dei propri padri. Il film ( in senso diegetico) magari potrebbe essere contestualizzato in maniera non precisa, come dici tu, ma lo sguardo è chiaramente figlio dei tempi, che verranno.
Matteoxr6  11/09/2015 00:19:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Comunque ti ringrazio per avermi fornito il tuo punto di vista. È sempre utile scambiarsi opinioni.
Matteoxr6  11/09/2015 00:07:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sì, scusa non l'ho specificato, ma di questo ne do atto. Il fatto è che non mi è sembrato un appiglio sufficiente per girare quel tipo di film in quella maniera, proprio a livello di sceneggiatura. Comprendo che, giustamente, sia molto impegnativo da affrontare, ma la resa è sembrata ai miei occhi pessima. Naturalmente parlo a titolo personale, ci mancherebbe. Siamo tutti semplicemente degli utenti che commentano le proprie emozioni rispetto ai film che vedono.