Mi trovo sempre in difficoltà quando devo scegliere un film per molti cercando di soddisfare un pò tutti, così, in questi casi, ripiego su titoli recenti poco conosciuti e che qui sono ben votati. Il risultato con Timecrimes è stato quello che sempre mi aspetto: attenzione altissima, congetture sullo sviluppo della trama - sempre azzeccate - (è facile capire che il tizio bendato è Hector e si intuisce anche l'esistenza di un Hector 3), discussioni profonde, risate e apprezzamenti sulle bocce perfette dell'attrice fig.a di turno, anche se ci sarebbe piaciuto vedere dell'altro. Alla fine però il film è piaciuto solo a me, e la cosa mi ha sorpreso.
Timecrimes è per i viaggi nel tempo ciò che Moon è per i cloni. Ossia: sono due produzioni indipendenti e relativamente low cost che affrontano temi pericolosamente mainstream già visti in troppe superproduzioni fantascientifiche - per cui il rischio di cadere nel ridicolo è alto - ma lo fanno in maniera, per così dire, artigianale e da un punto di vista diverso dal solito. Il risultato è che, nel loro piccolo, riescono ad essere coerenti, a non ingarbugliarsi e a dire qualcosa di nuovo. Qui Hector è l'uomo comune che ha a che fare con l'eccezionale, ci mette tempo a capire che è semplicemente schiavo del suo futuro, ogni Hector agisce a seconda delle condizioni poste dall'Hector sovraordinato. Il difetto di trama che balza agli occhi spontaneo - come è iniziato tutto ? - è in realtà il paradosso del viaggio temporale: non bisogna leggere il corso degli eventi come una linea che ricurva su sè stessa, ma come un'unica linea nella quale futuro e passato sono spalmati assieme e ove quindi è possibile che un'azione si autodetermini e sia causa di sè stessa. Fa sorridere perciò Hector che tenta in tutti i modi di compiere azioni che ha già compiuto, con un'accuratezza certosina come se potesse sbagliare. Vigalondo fa un film sui viaggi nel tempo, ma il suo protagonista non è un eroe inviato dal futuro per impedire un'epidemia, bensì un Toni Servillo spagnolo con la panza da pensionato che impara il meccanismo solo alla terza volta e si gode la ritrovata tranquillità mentre i suoi due alter ego sono intrappolati nel tempo. Godurioso.