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IL COLTELLO DI GHIACCIO regia di Umberto Lenzi

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     5 / 10  26/10/2012 10:29:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Anonimo giallo da consigliarsi giusto agli estimatori che desiderano completare la filmografia di Umberto Lenzi.
Una spenta Carroll Baker interpreta una ragazza rimasta muta dopo un incidente ferroviario, per l'ultima volta sarà musa ispiratrice del regista toscano in una pellicola che ammassa grottescamente omicidi e relativi funerali, seguendo un'ossatura priva di intuizioni intriganti.
Non c'è tensione e l'identità dell'assassino è supponibile con largo anticipo, per lo meno è impossibile risalire al movente ma solo perché inverosimile.
Omicidi fuori campo e scene di nudo assenti, Lenzi vorrebbe buttarla più sul piano psicologico ma gli avvenimenti non ingranano disperdendo ogni interesse tra rituali satanici, droghe e traumi infantili.
Lasciano a desiderare gli attori anche se la pecca maggiore sta nella trama troppo rigida che non riesce a divincolarsi da un evidente schematismo.
Il titolo è debitore all'introduzione firmata Edgar Allan Poe, mentre l'altra somma citazione , quella ad "Alice nel paese delle meraviglie", riproposta troppe volte finisce con l'innervosire.
Elementari gli immancabili depistaggi, forniti in maniera banale e ricamati su personaggi insipidi, mentre fastidiosamente gratuita è la scena della corrida con il toro "matato", si sarebbe potuto raggiungere lo scopo (ossia la contrapposizione tra la protagonista e la prima vittima) in modo meno efferato.
Insomma ,un 'opera tutt'altro che memorabile, con un Lenzi davvero approssimativo nella stesura del soggetto e mai capace di risollevare con qualche inaspettato guizzo il suo lavoro.