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HANSEL AND GRETEL (2008) regia di Yim Pil-Sung

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Ciaby     10 / 10  03/06/2009 21:14:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
In un periodo in cui l'horror vive un momento felice grazie alle produzioni, sempre interessanti, dall'Asia e dall'Europa, le opere d'orrore che arrivano in continuazione come una furia vengono etichettate come poco originali e derivative. Critici e spettatori si divertono a trovare in qualsiasi film dell'orrore i cliché che lo legano ad altri film. Ecco che quindi qualsiasi horror asiatico (anche slasher o zombesco) viene paragonato a The Ring, anche senza un'affinità, e questo solo per la provenienza.

Ebbene... questo stilema d'attacco è assolutamente impossibile per questo film coreano. HANSEL AND GRETEL è un'opera di terrore puro che si distacca in modo piuttosto spiccato dal marasma di ghost stories, slashers, splatter eccetera. Non c'è un clichè, un elemento horror che sia già stato visto in precedenza. Nemmeno uno.

Il film è ispirato alla celebre fiaba omonima, riletta in chiave postmoderna, ma ponendola sul confine tra passato e presente. Un continuo susseguirsi di poesia, situazioni grottesche, horror, di nuovo poesia, dramma... come un vortice impazzito che raggiunge il suo apice nell'ultima mezz'ora, un delirio di terrore puro a cui è difficile sfuggire: angosciante ed epico come pochi, sfruttando le gocce di sangue che cominciano a cadere copiose ma non certo in modo banale, sino all'agoniato forno incerenitore.

Interessanti i personaggi: nessuno è vittima, nessuno è carnefice. Ogni elemento della storia lo è in equal modo. Ecco che quindi i bambini diventano cattivi, ma si scopre che volevano solo affetto e gli adulti, buoni solo in superficie si rivelano il vero male della società.
Recitazione superba da parte di tutti, ma soprattutto della bambinetta, la cui capacità recitativa è già stata sfruttata nel buon horror coreano CELLO. Regia splendida, volteggiante, dolce e aggressiva allo stesso tempo e finisce nel buco nero della poesia dark e saturata.

La telecamera volteggia, così, in un clima completamente fiabesco. In cui ogni elemento della quotidianeità (un libro, un frigorifero, dei dolciumi) nasconde la sua storia orrorrofica, il lato più cattivo di sè.

uno dei migliori horror degli ultimi anni, con un finale che strappa il cuore.

E ora venitemi a dire che è un'opera manierista se ne avete il coraggio...