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BAARIA - LA PORTA DEL VENTO regia di Giuseppe Tornatore

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LoSpaccone     6½ / 10  06/10/2009 12:20:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tornatore ha fatto man bassa dei racconti e degli aneddoti popolari della sua terra, oltre che dei suoi ricordi personali, e li ha condensati in un film ambizioso e magniloquente, un affresco collettivo filtrato attraverso i suoi sogni e la sua immaginazione (un “Novecento” siciliano e felliniano), che racchiude pregi e difetti del suo cinema. Infatti da una parte “Baarìa” si pregia della straordinaria capacità del regista di fare di ogni episodio un’avventura, di ogni personaggio un eroe, tipica dei cantastorie; dall’altra si ha l’impressione che il film sia soffocato da un cumulo eccessivo di metafore, rimandi temporali e paradossi che tradisce un poeticismo ossessivo a cui si piegano anche le musiche di Morricone, in alcuni momenti troppo invasive. Il carosello di maschere, paesaggi e colori preso nei suoi singoli elementi diverte, affascina e, seppur attraverso l’iperbole, riesce a raccontare qualcosa della nostra cultura ma nel suo insieme è troppo pittoresco e caricaturale per assurgere pienamente a summa della nostra storia recente, e difetta di una coerenza narrativa che tenga insieme i diversi siparietti e che non faccia sembrare il tutto un collage forzato, costruito apposta per stupire. La miscela di verismo e visionarietà alle volte sembra riuscita (come nella scena che ricorda la strage di Portella della Ginestra o in quella in cui da un monte il protagonista indica al giornalista i luoghi delle uccisioni dei sindacalisti), in altre sembra confusa, alternando momenti di autentica poesia ad altri di semplice retorica; un’ambiguità che si risolve solo parzialmente nel fatto che il film è una proiezione immaginifica e in quel finale magico che trascende le dimensioni dello spazio e del tempo. Forse si è voluta mettere troppa carne al fuoco e serviva un po’ più di leggerezza però è un film che non lascia indifferenti e che secondo me vale la pena vedere.