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BAARIA - LA PORTA DEL VENTO regia di Giuseppe Tornatore

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jack_torrence     7½ / 10  11/11/2009 17:04:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La vita è una grande ruota. Nasciamo, cresciamo, lottiamo per le nostre passioni e i nostri ideali. Ci scontriamo con il mondo e perdiamo. Lo sappiamo sin dall'inizio, che sarebbe una battaglia persa. Le tre cime di roccia, no che non si possono colpire con lo stesso sasso in sequenza. No che non si aprirà nessuna caverna con dentro il tesoro... E' una leggenda e lo sappiamo...nessuno ci è mai riuscito. Quello che conta, non è crederci, è provarci ugualmente, a prescindere. Intanto anche se falliamo, la nostra vita non sarà un fallimento...se oltre ai sogni sociali coltiviamo quelli, a noi più dimensionati, e alla nostra portata, della famiglia. Dei figli. E se riusciamo a vederci fortunati, perchè alla fine il vero miracolo è quello. (Per questo il film non mette drammi particolari nella vita di questo individuo, ma le sue vicende sono tutte molto comuni e alla "portata-di-identificazione" di tutti).

La vita è una ruota. Le generazioni si inseguono (come la meravigliosa corsa finale incrociata di lui e del figlio ci dicono). I luoghi cambiano e le generazioni pure, ma una insegue l'altra in una corsa che è sempre la stessa: ci illudiamo di correre in avanti e poi nostro figlio eccolo lì a correre esattamente da dove siamo venuti. I luoghi cambiano ma l'umanità resta la stessa. Quello che conta, alla fine, è avere vissuto. La vita è un'esperienza nuova, ognuno merita di vivere nella sua la sua (comune, alla fine!) vicenda unica e particolare. (la più comune delle esistenze può essere ricchissima).

E anche se la vita ci frega, il tempo ci frega, la trottola (gira, gira...) ce la spaccano... Se conserviamo dentro lo spirito libero, la speranza, esso si libera via come la mosca mai morta che è l' "anima" della trottola. E scappa via, e il bambino triste per la trottola rotta, quando la vede scappare rsorride perché ha già capito; sorride, come quando si possiede un segreto.

Il segreto della vita. Non serve crescere, alla fine, per rendersi conto di quale ne sia l'essenza.

Un gioco. La felicità - la passione, e la libertà che ci mettiamo.
fede77  12/11/2009 19:01:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bella poesia come le parti poetiche del film....ma un COMMENTO al film?
jack_torrence  16/11/2009 12:32:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ok, un commento...
Dentro alla vita più semplice e meno originale che si possa inventare, il film dimostra la capacità di coinvolgere, di far presa parlando un linguaggio senza dubbio enfatico e sottolineato, ma anche di qualità cinematografica molto buona e più che semplicemente "di mestiere", anzi capace di escursioni visive non banali che dimostrano quindi non solo padronanza del mezzo, ma capacità inventiva (il viale con i mostri e i "mostri" veri e innocenti - storpi, portatori di handicap; il finale; i presagi di morte rappresentati dai serpenti, che dissolvono dentro i tubi dell'ossigeno del padre morente). L'ho trovato, a più riprese, felliniano, e per nulla inferiore a molti Fellini. In particolare, mi ha ricordato molto Amarcord. A quest'ultimo è inferiore, se vogliamo, perché invece di essere una galleria di ritratti e personaggi senza una storia, Baaria pretende di raccontare una storia, e prendendosi questo rischio incappa nei difetti (alti e bassi, tenuta, buchi di sceneggiatura...) in cui può incorrere una qualunque sceneggiatura "narrativa".
Però (e questo è il secondo e più importante valore del film, a mio giudizio), il senso "ultimo" sta in un messaggio, molto semplice e però non per questo banale, che ho cercato di elaborare nel mio precedente commento!
fede77  17/11/2009 18:52:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Hai ragione, ma secondo me Tornatore ha preteso un po' troppo da sé...può restare in piedi proprio e solo il discorso del messaggio. Non regge tutto il resto: troppi personaggi, troppa foga nel raccontare una, anzi più d'una, storia. Non si riesce ad apprezzare nulla, a parte il messaggio. Straripa un po' tutto poiché sono troppi gli ingredienti, come la lunga e personale pausa di bandiere rosse....
jack_torrence  18/11/2009 11:45:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
io, sinceramente, sono riuscito a seguirlo piuttosto bene e ad apprezzarne la storia principale e quelle secondarie. Chiari, forse perché conosco la vicenda di Portella della Ginestra (la strage alla manifestazione comunista del 1948), anche i riferimenti storici.
Un film magnifico come "Il nastro bianco" di Haneke, perfetto, è molto più impegnativo di Baaria quanto a personaggi secondari e intreccio di storie - quello piuttosto merita una visione particolarmente attenta o una seconda visione...
Ce l'hai molto con le bandiere rosse...pro o contro?
Ciao
fede77  19/11/2009 19:05:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ovvio "contro" ...in questo film: non sviluppi i personaggi e acceleri sulla maggior parte delle situazioni e però mi metti più di mezz'ora sulla scelta di iscriverti al partito e cominciare la lotta....ma pretendi di ricevere poi qualche premio tipo in America?? Forse se ci fosse stato un festival del cinema a Pechino....Vabbé, dai. Io "Il nastro bianco non l'ho visto", magari era senz'altro migliore. Grazie per "il botta e risposta", magari ci si ritrova su qualche altra critica (spero in meglio).
jack_torrence  20/11/2009 00:26:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
immaginavo...
il "contro" spiega la difficoltà a comprendere il "coté" politico del film, la passione e l'ideologia e l'illusione (che da destra non può che essere sprezzata) di cambiare il mondo "in quel modo". Le bandiere rosse, prima di schierarsi, restano il simbolo di tanti che hanno pensato e si sono illusi anche molto ingenuamente di lottare per un mondo dove il povero fosse meno povero, l'ingiustizia rovesciata e l'eguaglianza meno un miraggio.
Però tornando al film, esiste un certo scompenso: troppo lunghe le parti politiche soprattutto prima del finale. CONCORDO con te fede77!
Quanto all'America...non sarei così sicuro che il rosso precluda, anche se personalmente non me ne importa nulla se Tornatore si becca un oscar.
A presto su altri film!
Ciao