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ANTIBODIES regia di Christian Alvart

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7½ / 10  05/01/2011 14:05:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ragguardevole rilettura di un filone che da "Il silenzio degli innocenti" in poi è stato spesso spremuto e negli anni apparentemente esaurito da considerevoli motivi d'interesse.
Christian Alvart riesce con "Antibodies" ad eludere l'ordinario,svincolandosi dai soliti schemi mediante una pellicola che prendendo le mosse dagli efferati omicidi compiuti da un serial killer pedofilo, fomenta un avvincente confronto psicologico tra un poliziotto di campagna e il perverso omicida.
C'è grande competenza da parte del regista,non solo per la confezione sempre all'altezza delle più danarose produzioni americane,ma soprattutto per la meticolosità riscontrabile nella raffigurazione dei personaggi e nell'assennata devozione ad un appropriato scrupolo narrativo.Non si ha mai l'impressione di dover digerire a forza una struttura studiata a tavolino, perché l'indagine si dipana in modo compatto ed oculato.L'ostentazione morbosa,a dispetto dell'abbondanza di temi scabrosi più volte toccati,non viene presa in esame,a tenere banco è unicamente il confronto,sia tra i due uomini che interiore con la propria coscienza.
Misurate concessioni allo spettacolo non limitano certo i colpi di scena,questi non lasciano tregua e convincono quasi sino in fondo.Dispiace che la conclusione sia permeata da una certa astrazione simbolica che incorpora tematiche religiose,di cui in effetti è fortemente pervasa la pellicola.
Il poliziotto è un convinto osservante dei dogmi cristiani ,con certezze messe a dura prova dal contatto con quel lato oscuro sino ad allora dissimulato da una sonnolenta quotidianità bucolica.Il suo serpente tentatore abbindola con un'allettante mela,ossia la verità sul caso di una bimba trovata morta nel villaggio del protagonista e vero motore della vicenda.
Non mancano imprudenze e qualche digressione superflua,magagne giustificabili all'interno di quella che è un'opera decisamente appassionante.