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ANNO UNO regia di Harold Ramis

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Invia una mail all'autore del commento ilSimo81     4 / 10  13/01/2015 15:54:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dopo l'ennesima dimostrazione di inettitudine, Zed e Oh vengono allontanati dal villaggio della loro tribù d'appartenenza. Per sopravvivere dovranno saper girare a loro vantaggio nuove conoscenze ed eventi storici rivisitati in chiave demenziale.

"Anno Uno" è una pellicola imbarazzante, ben oltre il limite del demenziale.
Wikipedia abbozza una similitudine con "Brian di Nazareth", ma l'unica cosa vagamente simile è il contesto storico-religioso: è un'offesa al cinema accostare l'ironia tagliente ed efficace dei Monty Python a questa grottesca pagliacciata.
L'ultimo lavoro del fu Harold Ramis infatti è un tonfo sonoro: una storia vista e rivista, senza alcun mordente, imbastita di battute scontate. Impegno, soldi, fatiche sono stati tutti investiti per le scenografie: ma un bel baraccone in cui qualcuno s'è dimenticato di inventarsi dialoghi divertenti e trovate geniali.
L'inconsistenza dei protagonisti, suggerita dai nomi stessi ("Zeta" e "Zero"), si palesa nella pessima prova attoriale. D'altra parte non si potevano riporre grandi aspettative nella coppia costituita da Jack Black (il "comico" -se così si può definire- più sopravvalutato della storia del cinema) e Michael Cera (ormai un jolly abusato quando serve un personaggio sfigato; la faccia è perfetta per il ruolo, ma il talento è un'altra cosa).

"Anno Uno" è uno spreco di tempo. Vero che strappa sporadicamente qualche sorriso, e se si raschia il barile una manciata di scene decenti la si trova, ma niente e nessuno salva questa pellicola da una irrimediabile, totale bocciatura. Neanche la presenza della bellissima Olivia Wilde. Detto tutto.