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SHINJUKU MAD regia di Koji Wakamatsu

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Ciaby     8½ / 10  10/06/2009 16:42:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un film lineare questo “Shinjuku Mad” di Wakamatsu, rispetto ad opere fasullamente misogine come “Angeli Violati” o ancora “Embryo” e “Go Go Second Time Virgin”. Non c’è più la necessità e l’unione di due antipodi come sesso e morte e se la presenza di essi vi è comunque, sono presentati in modo molto lieve e in secondo piano, lontano dall’importanza che ebbero anni addietro in altre opere del regista.

Qui l’attacco di Wakamatsu è puramente politico (elemento da sempre presente in tutte le opere del regista, persino le più recenti): l’attacco ad una società anarchica e nichilista, dove la morale è completamente dispersa dietro alle mode, all’ambizione, alla necessità di prevaricazione.
È un film meno diretto ed esplicito (sebbene la violenza sia sempre presente, con improvvisi salti di colore dal bianco e nero) rispetto a quanto Wakamatsu ci offrì con abitudine, ma non meno crudo ed incisivo. Anzi, “Shinjuku Mad” è un pugno diretto allo stomaco, scontroso e violento, che sale come un raptus e cattura per un’ora abbondante.

Senza troppi giri di parole posso ammettere con fierezza che “Shinjuku Mad” è un film bellissimo, non il vertice dell’arte di Wakamatsu (quello è l’inarrivabile capolavoro di sessanta minuti “Go Go Second Time Virgin”, insieme ad un ancora più breve ma non meno intenso “Angeli Violati), ma ancora un’opera sconvolgente e magnificamente realizzata, dove la regia è ovviamente superba (ma in fondo stiamo parlando del grande Wakamatsu e non di un pinco pallino qualunque) così come è splendida la fotografia, sempre curata con quell’evanescente bianco e nero che diventa improvvisamente colore nelle scene più esplicite (un espediente usato con regolarità dal geniale regista nipponico).

Una menzione particolare alla colonna sonora jazzata, un vero e proprio corredo sonoro puramente 70’s con spunti folk hippie e alla recitazione, ben congedata dell’intero cast.

P.S.: cerco tremendamente i lavori più recenti del regista. Sono riuscito a trovare solamente lo splenidido “Kanzen Naru Shiiku 6” (2004), ma non presunti cult come “Endless Waltz” (1995) o “Les Liasons Erotiques” (1992). Persino il suo ultimo film del 2007, il tanto chiaccherato “Red United Army”, che dura ben tre volte più della durata standard dei film del regista è quasi introvabile. Spero in una futura ricezione…