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NEGOTIATOR regia di Takashi Miike

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     8 / 10  26/03/2012 15:23:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Parte come un poliziesco anomalo e finisce in dramma dal tocco delicato.Miike interseca i generi con l'abituale nonchalance,cambia registro senza forzature ed osa con quella straordinaria impredivibilità che contraddistingue da sempre buona parte delle sue pellicole.
Tanto che in "Negotiator" istituisce un film praticamente privo d'azione in cui l'unico punto di vista concesso è unilaterale,più esattamente quello dei negoziatori ,chiamati a trattare con tre misteriosi individui barricati in un ospedale dopo aver preso come ostaggi degenti e personale medico.
La loro inconsueta impresa con relativa richiesta di denaro è solo uno depistaggio,dietro di essa si nasconde qualcos'altro e Miike lo suggerisce a più riprese andando così a porre la basi per una seconda parte in cui i personaggi prendono ancora più forza,nobilitando le loro criticabili azioni e rendendo tangibile la disperazione che li angustia.
Delle sregolatezze del regista nipponico non vi è traccia,regia e montaggio non presentano virtuosismi particolari o balzane sperimentazioni, mentre la trama si concentra solo sui personaggi attraverso un uso mirato della parola ,notevole nel dare credibilità ai vari colpi di scena e ad un epilogo di grande effetto.Ovviamente scegliendo di adottare così numerosi dialoghi la visione a tratti diventa faticosa, ed è forse questa l'unica pecca di un film dove la forza dei sentimenti si sostituisce prodigiosamente a semplicistiche ostentazioni.
"Negotiator" giocherà magari facile insistendo su un tema che non può lasciare indifferenti e ricorrendo a qualche sequenza penosa di troppo,resta però un titolo di grande spessore e in fin dei conti pure originale,tra l'altro ideato in esclusiva per la tv giapponese.Confrontarlo con le fiction nostrane è veramente deprimente oltre che imbarazzante.