caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

IL NOME DELLA ROSA regia di Jean-Jacques Annaud

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento kowalsky     8 / 10  03/08/2007 21:06:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La prima cosa evidente è il contesto della sorte del formidabile Murray Abraham (stranamente qui sopra non citato), che sembra prendere spunto dai classici di Val Lewton e da parecchi horror d'annata.
Annaud costruisce quindi un film non particolarmente innovativo o geniale, ma che presenta diversi spunti tecnici di prim'ordine: la sua eccessiva lunghezza rischia di compromettere l'esito, ma la realtà è ben diversa.
Non direi che lo spirito del romanzo di Eco sia stato tradito, ecco: solamente, forse non ce n'è abbastanza.
Ma resta un'esperienza cinematografica che vale la pena di fare, se non altro per il grande spirito visionario della vicenda, e per le prove strepitose di Connery e soprattutto dell'ineffabile persecutore/inquisitore Abraham, e l'immensa. plumbea e agghiacciante, asperità del finale.
A questo punto dovrei congedarmi con un voto simil-7 pensando che dopotutto Dreyer o Browning non si incarnano nel regista dell'"Orso", ma non riesco ad essere completamente obiettivo: 8