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IL NOME DELLA ROSA regia di Jean-Jacques Annaud

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arpia     10 / 10  13/01/2011 13:37:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il film è bellissimo e lo sarebbe ancor di più (da rivedere!) se, come per tutti i film, valutato sulla base delle fondamenta edificatorie.
Tutti sanno che il film coglie fedelmente il contenuto di "romanzo" di Umberto Eco, stimato e personalmente stimato semiologo. Di formazione italica venezia, però, e dunque mix di ebraismo (cabbala o reception) in Style ravennate e giudecca in corso e ricorso con la cultura Savoiarda. Per gli amanti semiologidel genere leggere anche il pendolo di foucoult (il pendolarismo corsi e ricorsi italici) e il cimitero di Praga (triangolo magico Torino Praga Parigi oggi in competizione con il Triangolo delle 13 Lune Biella New York Oslo). L'autore, troppo intelligente per cadere nei tranelli del romanzo storiografico fu molto criticato da certa censura cattolica ortodossa ma amante delle radici celtiche e odiniche lombarde per via del fatto storico inquisitorio. Bernardo Guy non sarebbe stato affatto avvezzo al rogo, storicamente, nè misogino per sostanza.
Infatti il romanzo è ha tutt'altro significato, riferendosi invece alle disputationes dei nominalisti durate il periodo di cattività del papato ad Avignone e in cui gli eretici positivisti giuridici Guglielmo di Ockam (francescano) e Buridano (da cui la locuzione asino di Buridano) persero le disputationes orali e finirono al rogo di foro interno.
Inoltre il romanzo, sempre troppo intelligente per cadere nel mero tranello storico, narra dell'incontro amoroso della Abbadessa Abelarda (autrice degli Analecta rinvenuti dall'autore e di cui ampia e dotta illustrazione nell'intro del libro) con Domingòs (domenicano) de Benfica et de la Liberation (dopo l'incontro e il matrimonio con la sua amatissima Abelarda). Il clima noir è frutto del portato di Abelarda nei Calli Veneziani (quelli del film Morte a Venezia) dopo la sua prigionia e fuga dalle carceri di Avignone in cattività e dalle sue segrete di Castello Maniero. Un film fedele allo spunto letterario assai più bello e insuperato. Talvolta accade invece il contrario.