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IT regia di Tommy Lee Wallace

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Peanuts02     6 / 10  21/10/2017 08:04:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Oggi andrò a vedere il film al cinema, e vorrei un attimo recensire questo film per proporre una sorta di confronto tra questo e il nuovo.
Si tratta innanzitutto (e a scanso di equivoci) una MINISERIE TELEVISIVA IN DUE PARTI, e non di un FILM come molti dicono. Quindi qui non si parla nemmeno di remake ma di primo e vero adattamento cinematografico.
La miniserie è tratta dall'opera omnia di Stephen King, un vero e proprio romanzo corale che si propone di raccontare cos'è la paura, da dove essa provenga, come ci trasformi, come il male vero sia nelle persone e nell'indifferenza, come l'infanzia passi e se ne vada lasciandoti quasi indietro nel tuo rifiuto di voler crescere...
Praticamente tutti argomenti che Stephen King ha sempre analizzato è presentato, stavolta condensati in un unico, immenso e colossale romanzo che omaggia al contempo tutto l'horror mai fatto prima.
Si trattava veramente di troppa roba per un film della durata media di un'ora e mezza-due ore, è già l'idea di farne una miniserie di tre ore avrebbe aiutato, ma si tratta purtroppo di un prodotto di 27 anni fa schiacciato da budget e censura televisiva.
Kingston lascia nulla al caso, specie in IT, e quando si adatta un suo libro si corre il rischio di eliminare qualcosa facendone risentire tutto il film. È assai difficile trasporre kit su grande e piccolo schermo, e questo prodotto ne è la prova.
Ma anche parlandone aldilà del libro da cui è tratto, si può dire che è una miniserie ahimè invecchiata malaccio.
Oggi non procura più agli spettatori ciò che in origine doveva procurare. La regia è invecchiata, il montaggio è invecchiato, la sceneggiatura è invecchiata, e soprattutto gli effetti speciali sono invecchiati da morire: certe scene che includono la stop motion sono davvero pessime se viste oggi.
Ma questa miniserie conserva ancora qualche piccola perla che spero rimanga anche nel film: atmosfera e recitazione. L'ansia è tangibile nonostante i momenti in teoria spensierati, ci si sente sempre oppressi ma si sa che l'amicizia vincerà. Si sta crescendo, e sebbene non si sia ancora adolescenti si prova un senso di perdita verso un qualcosa che non tornerà più.
A parte il Pennywise di Tim Curry ormai iconico (anche se a tratti è assai sopra le righe) i bambini si sono dimostrati veramente bravi, anche più degli adulti.
Metto però la sufficienza per un prodotto che purtroppo sta invecchiando eclissandosi dietro il suo stesso mito. Magari stasera recensisco anche il film