dei vicini che dal bagno guardano fisso lui per ore
poi Trelkovsky "sbrocca di melone" e Polansky ci porta per mano in un viaggio nell'incubo,ricco di scene terribili,visioni oniriche e situzioni inqueitanti,un viaggio nella mente del protagonista,senza cinture di sicurezza.Una "montagna russa" di inqueuietudine,claustrofobia,pazzia e delirio.All'inizio si cerca di seguire il filo logico del film,ma poi si capisce che e' inutile e ci si lascia avvolgere dall'insana pazzia del regista.Un viaggio all'ucinante e allucinato in una delle piu' grandi menti cinematrografiche cherisponde al nome di Roman Polansky. Una volta finito , comunque si cerca di dare una spiegazione a quello che si e' visto ma le interpretazioni possono essere molteplici.....
il film e' tutto una fantasia della ragazza che ha tentato il suicidio all'inzio del film? E dal suo letto ha "sognato" tutto quello che abbiamo visto nelle due ore successive?
Trelkovsky e' una reincarnazione della stessa ragazza , cosa che si evince quando si leva le bende nel bagno pieno di geroglifici egizi?
oppure Trelkowsky "sbrocca" veramente di suo e come un "novello" Norman Bates in Psycho si traveste,invece che come sua madre,come l'inquilina perche' crede di essere lei ,
poi ce ne sarebbero delle altre perche' e' forse proprio questo l'obiettivo del regista , lasciare a tutti la libera interpretazione.Alla fine o l'andate a chiedere direttamente a lui o decidete voi che interpretazione dargli.Una cosa mia per concludere.Nella prima ora di film,Roman Polansky mi ha ricordato il Dustin Hoffman vessato , timido ,impacciato e ordinario del "Il Cane di paglia"