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L'INQUILINO DEL TERZO PIANO regia di Roman Polanski

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Invia una mail all'autore del commento domeXna79     8 / 10  10/02/2007 19:50:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Buon thriller diretto da Roman Polanski.
Trama lenta ma appassionante, che si struttura su due diversi tempi ..il primo introduttivo e fortemente riflessivo, connotato da una attenta caratterizzazione dei personaggi (gli amici ed i vicini di appartamento) e delle ricostruzioni ambientali (la cupa Parigi ed il silenzioso stabile) ..un secondo più intenso ed agghiacciante, dove ci mostrata la schizofrenia di un uomo che perde la propria identità (uno sdoppiamento di personalità portato sino sue alle estreme conseguenze), destinato ineluttabilmente a perseguire il proprio destino.
Un attento simbolismo (geroglifici, oggetti, rituali, visioni) che viene gestito con grande accuratezza, senza mai sfociare nel macabro o nell’eccessivo ermetismo ..il senso di smarrimento e di inquietudine che ne consegue squarcia la visione serena della quotidianità, per attribuirgli un connotato decisamente più oscuro ed incerto ..il timido ed anonimo Trelkosky non è altro che l’espressione delle paure e delle insofferenze dello stesso regista franco-polacco, che si lascia andare nel raccontare se stesso, con i termini e le espressioni che gli sono proprie ..l’unico appunto possibile è l’eccessivo richiamo a suoi precedenti lavori (tra tutti “Rosemary’s Baby”) che sono evidentemente rievocati in quest’opera, pur se con i medesimi risultati.
Positiva la prova d’attore di Roman Polanski (che si fa calzare a pennello il personaggio), ma anche e soprattutto, quella di Shelley Winters e Melvyn Douglas ..direzione impeccabile e con alcune novità tecnico-registiche tali da rendere ancor più coinvolgente luoghi ed atmosfere.
Una spietata quanto cruda rappresentazione della progressione verso la follia ..da vedere!