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L'INQUILINO DEL TERZO PIANO regia di Roman Polanski

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Invia una mail all'autore del commento Giordano Biagio     7½ / 10  02/02/2008 23:43:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'opera, avvalendosi di una buona credibilità scenica, trasporta lo spettatore da un inizio del racconto vissuto in un rassicurante quotidiano condominiale, in cui riconosce aspetti della propria vita abitudinaria, a un finale di assoluto altrove immaginifico: tragico e inaspettato.

Altrove costellato da enigmi interpretativi: come ad esempio il senso che riguarda alcuni eventi. E' prevalentemente paranormale o psichiatrica la lacerazione della normalità che il thriller propone da metà film in poi?
I fantasmi nevrotici, legati alle frequenti fobie e conflitti con lo straniero, generati dall'ambiente condominiale sono il primo passo verso un'evoluzione imponderabile della nevrosi? E in quali circostanze si perde il controllo totale della propria nevrosi? Cioè quando si passa da un disagio ancora decifrabile al buio della follia?
Perché l'oscuro ma ben presente mondo del paranormale può far breccia solo attraverso le debolezze psichiche della vita quotidiana?
Il film non dà risposte ma pone correttamente queste questioni consentendo ulteriori riflessioni.