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L'INQUILINO DEL TERZO PIANO regia di Roman Polanski

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Angel Heart     7½ / 10  06/10/2014 19:00:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Rispetto a "Rosemary's Baby", dove gli eventi si sviluppavano con un ritmo lento ma con delle dinamiche sbrigative e poco credibili, in "Le Locataire" troviamo un ritmo altrettanto lento ma, al tempo stesso, un procedere degli eventi graduale ed introspettivo giusto al punto da tenere lo spettatore sulle spine per tutta la durata.
Roman Polanski è molto credibile nei panni del timido impiegatuccio che si fa mettere sotto da chiunque (da elogiare anche il fatto che il nostro si doppia da solo in italiano) e l'incredulità del suo personaggio contribuisce enormemente nel trasmettere ansia ed attesa a chi guarda. Ottima anche la regia, come già detto lenta e cauta (ma che comunque non si risparmia in frecciate improvvise di terrore agghiacciante, vedere sequenze della latrina) e la scelta nonché uso perfetto della claustrofobica, squallidissima location compresa di tutti i ripugnanti vecchiacci che la infestano (dopo aver visto il film prenderete molte precauzioni prima di cambiare casa).
L'unico problema, se problema si può definire, è il suo non voler arrivare al nocciolo della vicenda in tempi relativamente brevi, o meglio, per capire tutto ciò che succede nel corso della pellicola bisogna obbligatoriamente attendere i minuti finali, dove neanche lì non ci viene spiegato nulla nel vero senso della parola, ma ci viene lasciata solo una pista bizzarra ed annebbiata alla quale poi ognuno è libero di dare il significato o l'interpretazione che preferisce (nella mia mente due sono le possibilità…).
Il bello del film chiaramente sta anche in questo, ad ogni modo un po' più di chiarezza su ciò che succede (o che sarebbe potuto eventualmente succedere) non avrebbe guastato. Ma nonostante questo suo non voler ingranare subito e qualche vago momento di stanca nella parte centrale (sempre dovuto allo spaesamento continuo dello spettatore, che non capisce che diavolo sta succedendo a livelli addirittura peggiori del protagonista stesso) il film nel complesso non perde mai in tensione ed interesse, al contrario, ti mantiene concentrato e ti invoglia a guardarlo fino alla fine.
Insomma, il confine tra coinvolgimento e noia è molto sottile, ma Polanski riesce con una grande maestria ed un'ottima padronanza della mdp a non varcare mai suddetto confine (specie tra le mura dell'appartamento, brividi).

Un thriller tetro e macabro, lento ma molto particolare, originale e pieno di tensione malgrado un'anda tutt'altro che vivace; pur non essendo un amante del cinema di Polanski (in film come "Rosemary's Baby", "Chinatown" o "Frantic" ho sempre riscontrato una lentezza intollerabile e degli sviluppi banali e mai soddisfacenti) devo ammettere che questa volta sono rimasto colpito in positivo; in futuro spero vivamente di ricredermi su questo regista maledetto e tormentato.

Dateci un'occhiata.