Testu 7½ / 10 19/08/2015 18:10:12 » Rispondi Mononoke è probabilmente il classico Ghibli a cui sono stato maggiormente alla larga, un po per i pareri dei fan tipicamente idolatranti anche con la roba minore, un po perchè come ambientazione non lo sentivo troppo nelle mie corde. Dopo la visione posso confermare che non è esattamente il titolo Ghibli che per primo mi metterei a riguardare, tuttavia è senza dubbio è tra i lavori più impegnati dello studio. Possiede come previsto molti dei temi già visti in altri film: l'orrore della guerra, l'importanza della natura e il valorie delle donne. Riguardo alla guerra, bisogna dire che lo stile Ghibli non permette quella sporcizia e sofferenza che la dipingano appieno, tuttavia, è un lavoro più drammatico degli altri dello studio ed hanno reso un intreccio non banale, con persone non bianche o nere ma grigie e la città ferrosa non mi stupirebbe se avesse ispirato una delle tribù del fuoco in "Aang l'ultimo dominatore dell'aria". Ashitaka è un ottimo protagonista, una versione maschile di Nausicaa, indubbiamente idealizzato, ma non ****ccione in senso povero del termine, è capace di provare odio ma di saperlo controllare e pure di togliere la vita ma di ritenerla importante in ogni creatura, amica o nemica. L'elemento "Natura" e la sua divinità sono un po da interpretare, mentre riguardo alle donne è probabilmente il lavoro in cui hanno pigiato più il pedale, se non fosse per il protagonista dominerebbero incontrastate come forza di carattere.
Un buon lavoro, ma non impeccabile. Probabilmente avendo visionato la prima versione alcune perplessità saranno dovute anche all'adattamento disneyano, comunque alcuni sono visibili. Ad esempioi 1) le ferite, alcune inutilmente esagerate e rese un po grottesche (frecci un oggetto impugnato e ti porti via due braccia di netto?) , 2) Il finale e qualche personaggio sono migliorabili e approfondibili.
La vecchia veggente e inespressiva, tendente all'allegro e se ne frega altamente del principe. Che gli sia stato dato l'addio o meno Ashitaka ora è guarito e in quanto tale ha delle responsabilità verso il suo popolo, eppure sembra dimenticarsene. Lady Eboshi come il principino e fin troppo incrollabile, sia che si tratti di sicurezza in se stessi sia nel sopportare le ferite e il suo prendere coscienza della foresta si percepisce un po forzato. Teoricamente le battaglie non sono finite affatto perchè tanto il territorio anche senza città è ricco di giacimenti ferrosi e sarà ancora negli interessi dei popoli vicini, inoltre l'imperatore potrebbe continuare dato che la semplice scomparsa del dio, non è certa ne motivata-