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LA CITTA' VERRA' DISTRUTTA ALL'ALBA regia di George A. Romero

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ferzbox     5½ / 10  05/08/2014 17:12:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Film del 1973 diretto da George A. Romero che non conoscevo e che ho scoperto per via del remake uscito pochi anni fa(che vedrò prossimamente).
Ero rimasto incuriosito dalla trama e dal fatto che Romero ai tempi di questa produzione non aveva ancora realizzato nemmeno "Dawn of the dead",quindi si parla di uno dei suoi primi lavori,arrivato subito dopo "Night of the living dead" del 1968.
Oggi la tematica in questione è stata utilizzata decine di volte,ma negli anni 70 ho immaginato che tutto il contesto del virus fuori controllo,della gente impazzita a causa degli effetti e della sensibilizzazione riguardo alle armi batteriologiche,fosse vista in chiave più matura e meno commerciale.
In effetti il film non conta molto sul ritmo o sulle scene crude(anche se qualcosa c'è),ma sull'elemento "panico" mostrato dal caos provocato dal governo e dall'esercito degli stati uniti; tutto si concentra sull'enorme panico che si crea intorno alla piccola cittadina di Evans City .
L'idea non era nemmeno malvagia,peccato che il ritmo narrativo fa venire il latte alle ginocchia,il montaggio è a dir poco penoso ed alcune situazioni sono estremamente noiose.
La pellicola riesce a salvarsi per l'introspezione di alcuni personaggi e per gli effetti del virus che,nonostante non siano l'unico elemento chiave,sono molto curiosi ed insoliti(demenza senile improvvisa); un tipo di sensazione che è riuscita a darmi solo "Shivers" di David Cronenberg(film a mio avviso superiore e decisamente più agghiacciante ed originale).
Comunque il film non riesce a catturare più di tanto lo spettatore,se non per brevi momenti....riuscire a seguirlo fino alla fine è stata un'impresa piuttosto dura; questo a causa di alcune situazioni troppo ripetute e ferme che non portano a nessuna evoluzione degna di nota.
Nonostante la sua popolarità non sono mai riuscito a godermi il cinema di Romero,salvo per la trilogia classica dei morti viventi e il primo "Creepshow"...troppo "amatoriale" e,come già detto,poco scrupoloso negli aspetti tecnici legati alla narrazione(montaggio,ritmo,fotografia e livello recitativo).
Interessante per i cinefili e i fan di Romero,ma troppo condito da difetti che,a parer mio,non sono di poco conto.
Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  05/08/2014 18:49:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
seppur prosaiche tante opere minori al di fuori della trilogia hanno il loro indubbio fascino, 'Monkey Shine', 'Creepshow', 'La Metà Oscura', 'Wampyr' e persino 'La stagione della strega' mi hanno accattivato, zeppe di difetti almeno fino agli anni '80 ha lavorato con 2 lire e si vede; c'è un limite a tutto però, da quel che ricordo 'La Città verrà distrutta all’alba' causa da attribuire senz'altro alla mancanza di fondi, però mi risulta anche a me un'opera troppo sgangherata, fotografia cupa, narrazione tutt'altro che sciolta, anche 'Knightriders' non so se l'hai visto o lo vedrai, anch'esso molto acclamato ma non mi ha detto molto.
Hai citato il remake del succitato film, credo si possano contare sulle dita di una mano le volte che un remake mi ha soddisfatto più dell'originale, con la dovuta moderazione questo è uno di quei casi.
ferzbox  05/08/2014 19:09:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
..e pensare che con la mia ragazza non sapevamo se vedere questo o il remake...poi abbiamo scelto quello di Romero perchè entrambi amanti del cinema anni 70 e degli originali,ma in effetti quasi ci siamo pentiti...
;-)
ferzbox  05/08/2014 19:09:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Monkey Shine l'ho visto e commentato.... ;-)
ferzbox  05/08/2014 19:11:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
...anche l'episodio di "Due occhi diabolici" non mi ha detto un granchè e "La metà oscura" è un'insulto al romanzo di King,molto più introspettivo ed affascinante...
Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  05/08/2014 21:09:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
la collaborazione con Argento mi manca, ma Romero comunque se togliamo il sottogenere per cui è legittimamente consacrato è uno dei registi più discontinui in circolazione, sempre sulla soglia della sufficienza, ed è probabilmente la causa che lo ha convinto nell'ultimo decennio a rimescolare le carte nel suo genere, dopo 2 onesti remake, quello di Savini del '90 e di Snyder nel '04, nel nuovo filone, non so neanche se sia conclusa in trilogia ma fattostà che ne salvo giusto uno, il 1° con l'Argento, chissà come mai ha optato per assegnarle il ruolo da protagonista :D

su 'La Meta Oscura' ci sarebbe da parlarne affondo, lo vidi sia prima di leggere King che prima di vedere 'Gli Uccelli' e dirai 'che centra?' e invece no, centra, perchè quelle 2-3 sequenze con i corvi, l'insinuazione del doppelganger, fecero un notevole effetto ai miei occhi, poi reputo King sapiente nel creare sostanza alla lettura, alla vicenda, descrizioni anche tedianti ma necessarie nell'economia della trama, del pathos che un azione in seguito darà, ecco tutto è accorciato con mestiere da Romero, ma comunque è un film che giusto per rifarmi al titolo ne salvai proprio metà, la prima parte

ferzbox  05/08/2014 21:17:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non avevo mai associato "Gli uccelli" alla metà oscura(in termini di regia ovviamente,non di significato..ovvio)...
Comunque il film della metà oscura era difficile da fare e Romero era tra i meno indicati secondo me(proprio per quello che hai affermato sulla sua discontinuità...poi intendiamoci,non è che ha mai dimostrato di essere portato per i racconti introspettivi o psicologici...giusto un pochino su "Monkey shines",ma solo un pizzico)....poi se leggi il mio commento sulla "Metà oscura" capisci meglio il mio punto di vista...
Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  05/08/2014 21:37:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Comprendo benissimo il tuo punto di vista, ho letto entrambi i tuoi commenti e li appoggio nella sostanza non nel voto (il mio oscilla leggermente più su), è abile Romero nel momento in cui sa corroborare le sue opere di un sottotesto politico, un ritratto antropologico sulla società moderna, il mettere alla berlina la circolazione delle armi, la sopraffazione sui popoli disagiati, l'egoismo umano, ecc.. credo che la scelta di fargli fare la trasposizione sia stata dettata dalla stima reciproca con King, la fortunata collaborazione in 'Creepshow' dove King se la cava anche da attore tra l'altro, però insomma chiedergli di elevare la regia, quello no, è nato per stagnare in quelle acque anche se recentemente fa di tutto per smentirlo.