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CREEPSHOW regia di George A. Romero

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Spotify     7 / 10  06/03/2020 05:50:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Simpatico filmetto anni 80, girato da George Romero e sceneggiato da Stephen King, da gustarsi in totale spensieratezza.
Non è tra i lavori migliori realizzati da Romero, ma è un horror grottesco molto fumettoso, dove prevale l'umorismo e un po' di sano gore.
Il film è suddiviso in cinque episodi: il primo si svolge in una grande casa e narra dell'uccisione, anni prima, del padre di famiglia da parte della figlia.
Il secondo vede protagonista uno stupido contadino che entra in contatto con un meteorite caduto nel suo terreno.
Il terzo episodio vede un tale, Richard, seppellire vivo nella sabbia un certo Harry, colpevole di essere l'amante della moglie.
La quarta storia si svolge in un college e vede un professore scoprire, in un sottoscala, una cassa contenente al suo interno una sanguinaria bestia.
L'ultimo episodio vede Upson Pratt, un uomo cinico e cattivo che è alle prese con una enorme invasione di scarafaggi nella sua casa.
Parliamo dunque di una pellicola senza pretese, che offre delle storielle capaci di soddisfare un po' tutti i gusti. Diciamo che, l'obiettivo di questo lavoro, è spaventare e divertire al tempo stesso. In più, il regista offre la possibilità allo spettatore di guardare cinque storie diverse e scollegate tra loro, in modo tale da rendere l'opera più invitante possibile, vista la sua ricchezza di contenuti.
I primi due episodi, sono senza dubbio i peggiori. Sono piuttosto lenti, a tratti noiosi e hanno poche idee. Nella prima storia ad esempio, ho trovato povertà di dialoghi che sin da subito, rende soporifera la visione. Oltretutto, malgrado lo scopo del film sia quello di fondere comedy e horror, le situazioni più umoristiche, appaiono forzate. Poi si, attori bravi (da segnalare la presenza di un giovane Ed Harris), alcune scene sono ben girate e creano la giusta suspense e lo zombi è ricreato benissimo. Però, a conti fatti, non è certo l'inizio che ci si aspettava.
Il secondo episodio l'ho trovato senza capo ne coda. Davvero stupido, non fa ne paura ne fa ridere. Sono solo 20 minuti di noia. Peccato, anche perché alcune cose buone in questa storia erano presenti, specialmente elementi tecnici: effetti speciali realistici, nettamente migliori di quelli attuali. La scenografia funziona, desolata e vagamente gotica. Magari ci si poteva puntare un po' di più. La fotografia si sposa bene con la location, i suoi toni tendenti al blu-nero contribuiscono a rendere cupa l'atmosfera. Anche l'interpretazione del buon King nel ruolo dello stupido contadino funziona. Al contempo però, il personaggio non è ben caratterizzato da Romero. Insomma, gli ingredienti c'erano, ma la sostanza manca completamente.
Gli ultimi tre episodi risollevano di gran lunga le sorti del film: il terzo è sicuramente la storia con più tensione, per certi versi sembra di assistere quasi ad un thriller. Oltretutto, questo è anche l'episodio dove non ci sono siparietti grotteschi, c'è invece un enfasi drammatica. Troviamo un Leslie Nielsen cattivissimo e bisogna dire che la parte gli riesce dannatamente bene. Una prova della grande versatilità che caratterizzava l'attore canadese. Effetti speciali ottimi anche qui e, oltretutto, curiosa e ben studiata l'idea degli zombie marini che contrassegnano il bel finale. Magari è un po' scadente la fotografia per dei colori troppo naturali, ma siamo senza dubbio di fronte all'episodio girato meglio, quello che trasmette più suspense e che ci ricorda che dietro alla macchina da presa, c'è un certo George Romero.
La quarta storia è quella che personalmente mi è piaciuta di più. Finalmente si vede un po' di gore, poi l'atmosfera è di quelle da brividi, carica di suspense. Ci troviamo a che fare con l'episodio più horror del film, anche se tuttavia pervade un'aria di commedia nera. Ciò è dato, innanzitutto, dall'aspetto del mostro, una sorta di essere scimmiesco riprodotto molto bene e che, malgrado le dimensioni ridotte, divora qualsiasi cosa si muova con una violenza inaudita. Anche i protagonisti, delineati benissimo da Romero, assumono a volte comportamenti bizzarri che strappano un sorriso. E di sicuro, l'elemento che più di tutti tiene l'astante in bilico tra suspense e risata è il desiderio di Henry di liberarsi della dispotica moglie Wilma.
Scenografia e fotografia ottime, cupe e tetre, esaltano la tensione presente. Alcune inquadrature sono da antologia, come il primo piano sugli occhi della bestia, che tra l'altro ricorda tantissimo quella di "Un Lupo Mannaro Americano a Londra", uscito appena un prima di "Creepshow". Bravissimi gli attori, calati bene nella parte. Un plauso speciale va ad Hal Holbrook, alle prese con l'insopportabile moglie, interpretata benissimo, da Adrienne Barbeau. Funzionali gli effetti speciali, realistici e caserecci. D'altronde ci ha lavorato un certo Tom Savini. Insomma, un gran bell'episodio, tendente all'horror classico con qualche spruzzata di humor.
L'ultima storia è pure ben fatta, seppur inferiore alle due precedenti. Qui, l'ironia prende il sopravvento e vediamo come il protagonista, che come detto è perfido e malvagio, sia ossessionato dagli scarafaggi, i quali stanno invadendo la sua abitazione. Si tratta di un episodio girato in maniera particolare: la location è un'abitazione incontaminata, completamente bianca e dal taglio quasi futuristico. L'ordine e la pulizia regnano sovrani e il padrone di casa è un isterico paranoico. Chissà se Romero, attraverso il personaggio di Upson Pratt, abbia voluto fare una sorta di ritratto dell'uomo americano dell'epoca. Comunque, il protagonista è caratterizzato benissimo dal regista, il quale ce lo mostra meschino e cattivo ma anche estremamente timoroso quando ha di fronte le blatte. Il finale è fantastico, con l'uomo che finisce in malo modo, ma il bello è proprio la maniera con la quale la sua morte avviene. Effetti speciali ancora una volta soddisfacenti, anche se in questo contesto, sono stati dosati di meno. La fotografia è ottima e ben si accoppia con l'ambientazione. Risaltano questi toni bianchi, dai toni sci-fi. Grande prova di E.G.Marshall, forse il miglior attore di tutto il film. Alcune espressioni che fa sono perfette, così come l'isterica recitazione dei dialoghi.
La colonna sonora generalmente è buona, in classico tema anni 80. Fa il suo dovere.
La sceneggiatura è scritta, come detto, da Stephen King ed ha anch'essa un taglio a metà tra l'horror e la commedia. Diverse sono le situazioni grottesche, altrettante quelle orrorifiche, anche se condite sempre da spruzzate humor. Le storie sono pressoché scritte bene. Sono snelle, seguono una buona evoluzione e non possiedono grosse falle. Forse il secondo episodio è quello che presenta delle scelte bizzarre, ma tant'è. I dialoghi, a parte quelli della prima storia che sono noiosissimi, funzionano ed intrattengono. Alla fine, il buon King si rivela capace di saper usare anche l'ironia.


Conclusione: una pellicola senza dubbio divertente e che si lascia guardare con interesse. Poteva essere qualcosa di più, ma rimane tra le produzioni minori di Romero, malgrado la fama di cult assunta nel tempo. Un sette, molto stiracchiato, ci può stare.