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UNA CANZONE PER BOBBY LONG regia di Shainee Gabel

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Terry Malloy     6½ / 10  06/04/2010 11:41:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Banale fino alla morte, ma in un certo qual modo affascinante e gradevole.
Non ci si può non affezionare ai personaggi che si portano addosso la malattia jazz dell'America più spregevole, letteraria, piena di fascino e barbona.
Il film è anacronisticamente ossimorico e su questo gioca l'intero ingranaggio della pellicola; Bobby Long, santone della musica e della letteratura, trova il coraggio di morire solo dopo la guarigione da un trauma che l'ha segnato per tutta la vita e così si chiude un circolo. Alla fine questo dolce, ma non bellissimo film è interamente circolare, anche se alla lunga annoia la presenza ingombrante del fantasma-Lorraine.
Una colonna sonora da urlo, paesaggi meravigliosi e buone interpretazioni (Scarlett davvero brava) fanno da sfondo o da protagonisti di un film povero di contenuti, con una sceneggiatura ai limiti del tollerabile (salvo per le bellissime citazioni da Dickens, Frost, Stevenson etc) ed eccessivamente lungo.
Ma non si merita voti troppo bassi, perchè come dicevo all'inizio, a Bobby Long come a Purslane ci si affeziona davvero.
Silver  18/04/2010 03:22:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Io non mi sono affezionato a nessuno dei personaggi, sono stati caratterizzati malissimo da questo pseudo-regista.
Terry Malloy  18/04/2010 12:50:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
punti di vista!