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BASTA CHE FUNZIONI regia di Woody Allen

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7 / 10  29/09/2009 20:27:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La critica meno benevola ha giustamente messo in risalto quanto il film sia coercitivo nel tentativo di far empatizzare gli spettatori con un personaggio tanto odioso, supponente e nichilista come quello del protagonista, ed è vero.
Ma forse anche lo stesso Allen adotta un sistema simile nei confronti degli attori che recitano i loro personaggi. Per esempio il suo cinema sembra da parecchi anni adottare una forte misoginia nei confronti del genere femminile, atteggiamento che ai tempi di Io e Annie era vanificato da una certa rivalità culturale prima che sessuale.
Ecco, direi che il maggior limite è quello di pretendere "poco" dagli attori perchè i loro personaggi valgono poco, con l'eccezione lodevole dell'eccentrica madre (che in questo caso è o sembra una sorella maggiore di Diane Keaton) di lei, e viene voglia di dare ragione all'impetuosa opinione dell'anzianotto professore.
"Basta che funzioni" non aggiunge nulla di nuovo, però... funziona, come da titolo testuale, diverte, è ricco di splendidi dialoghi, di ottime considerazioni sul genere umano (dallo sfottò degli States che "hanno sempre odiato gli stranieri: il sogno americano" all'illuminante considerazione sui gay).
E' il suo miglior film dell'ultimo periodo non c'è dubbio, ma è un SUO film, al cento per cento.
Una sit-com dagli intenti filosofici che ci guida attraverso Joseph Conrad con il linguaggio di "Desperate housewives".
Se il fatalismo letale della morale Alleniana ci lascia annichiliti per mancanza di coraggio, alla fine proprio il tono conciliatorio della vicenda sembra adeguarsi a una delle poche ambigue ragioni umane che dobbiamo concederci: quella di accettare l'umanità così com'è