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BELLISSIMA regia di Luchino Visconti

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jack_torrence     9 / 10  22/11/2010 19:20:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Rivedere "Bellissima" ai tempi del Grande Fratello fa quasi l'effetto di una sberla in faccia. Dalla (straordinaria) riflessione del cinema neorealista sul cinema stesso, sulle sue illusioni e sui falsi miti che ingenera l'industria dello spettacolo (coraggiosa partecipazione del regista Blasetti nei panni di se stesso, in un ruolo scomodo), si diparte una lucidissima riflessione - ancora attualissima - sull'Italia dell'incipiente boom economico, condotta con la spietatezza dell'entomologo sociale e con una sopraffina capacità di commuovere, indignare, immedesimare, senza indulgere nel patetico, nel melodrammatico fine a se stesso.
Probabilmente è la migliore interpretazione di Anna Magnani (gigantesca; conferisce al personaggio una veracità sublime - deve aver anche inciso il suo insoddisfatto desiderio di essere madre). Il non attore Gastone Renzelli conferisce al suo personaggio la dimensione necessaria.
Walter Chiari dimostra quale attore avrebbe potuto essere se avesse avuto altri ruoli come questo.

Unico limite del film, la morale insita nel (peraltro bellissimo) finale: edificante (in senso positivo), tuttavia sconta una certa inverosimiglianza il comportamento nei confronti del Quattrino. Anche un bel personaggio come quello di questa donna e madre, difficilmente rifiuterebbe la realizzazione di un sogno tanto intensamente coltivato: la sofferenza per l'umiliazione inflitta alla bimba non prevarrebbe. Almeno non oggi.
Ma forse è l'unico punto in cui il film rispecchia una morale e un senso della dignità che oggi si sono perduti. Dunque l'unico momento in cui il film non è più attuale.
Non sarei sicuro di giudicare, in un senso o nell'altro (inverosimile comunque, o inverosimile ai nostri occhi di oggi?): resta il fatto che è un finale "nobile" per un film crudo fino alla spietatezza, condotto nel segno di una progressivo disincanto per lo spettatore, disincanto che si estende finalmente anche alla protagonista nel prefinale (prima della svolta impressa dalla sua scelta finale, che trasforma il film: da contemplazione realista cui è sotteso un giudizio morale, il discorso morale diventa di colpo il tono principale: lasciandoci una speranza che tuttavia ha ragione di esistere soltanto in quella donna, ma non trova riscontro nella realtà.
atticus  23/11/2010 00:41:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bellissimo commento, in linea col film che ritengo superlativo.
Unica precisazione: la Magnani in realtà è stata madre ma spesso molti lo dimenticano. Ebbe un figlio dall'attore Massimo Serato ma ne avrebbe desiderato ardentemente un altro. Non a caso si affezzionò moltissimo alla piccola protagonista di questo film, Tina Apicella, figlia di umili lavoratori, riempendola di regali e di attenzioni nella speranza che i genitori gliela affidassero così da dare una sorella-amica di giochi a suo figlio (malato non ricordo più di che).
Sono un grande ammiratore di Nannarella...

jack_torrence  23/11/2010 00:50:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie mille della precisazione :)
Purtroppo non conosco la biografia della Magnani... Ti ringrazio davvero anche per i complimenti ;)

atticus  23/11/2010 01:00:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Stefano, guarda, i complimenti vengono dal cuore, sei un fuoriclasse e leggere i tuoi pezzi è solo una goduria!
Sto appunto recuperando alcuni film da te commentati positivamente (Il figlio dei Dardenne, La ragazza sul ponte di Leconte e molti altri...), soprattutto europei dato che mi sento tremendamente mancante in quel settore.
Continua così, seguirti fa bene all'anima e al cervello! ;)
jack_torrence  23/11/2010 01:11:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Occavolo che complimenti immeritati! (no, sei emozionante, non mi ero mai sentito in questi panni, sinceramente: è destabilizzante un po', quindi, ma fa un mondo di piacere - GRAZIE!)
Occhio che "La ragazza sul ponte" è "solo" un 7, non è un capolavoro di film a mio giudizio! (I "miei" film preferiti hanno dall'8 in su; invece do 7 e mezzo a film che mi sono piaciuti anche molto ma che hanno qualcosa di importante che non mi convince. Scoprirai quindi che con molti 7 e mezzo sono più polemico che con i 7 perché per me i primi sono sostanzialmente degli 8 mancati, mentre i 7 si meritano un giudizio più pacificato :D).

Il figlio dei Dardenne così a occhio e croce penso ti piaccia moltissimo.
atticus  23/11/2010 09:31:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Maniacale! Comunque ti capisco, anche io ho i miei metri di giudizio piuttosto ponderati, anzi spesso credo di essere particolarmente di manica larga con dei film poco conosciuti per farli saltare un po all'attenzione.
Sul film dei Dardenne mi pronuncerò a breve! ;))) Grazie a te!