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CADAVER regia di Nirut Sirichanya

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Ciaby     5 / 10  19/06/2010 20:19:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Escono solo ora, a quattro anni (il film è del 2006) di distanza dalla sua uscita, i sottotitoli inglesi di questo ennesimo horror thai. In un pomeriggio in cui è impossibile uscire per un temporale tenebroso, non c'è cosa migliore da fare se non organizzarsi una maratona personale con i film messi in wishlist.
"Cadaver" era tra questi e prometteva bene, nonostante la trama sembrasse copiata paro paro dall'horror coreano "The Cut", ma privo di pregiudizi ho preso visione.

Il film è ben fatto, ha una confezione ultrapatinata, gli effetti speciali sono ottimi, la regia è ben congedata, la recitazione soddisfacente. Insomma, sul lato tecnico non ci si può proprio lamentare, soprattutto quando si pensa che in Thailandia circolano, oltre che capolavori del genere come "Shutter", anche schifezze come "Seven Days In A Coffin", ovvero l'anti-cinema per antonomasia.

Ebbene, "Cadaver", però, scade in tutto il resto. Messa da parte la confezione e messe da parte le splendide attrici, resta poco e niente. La storia è banale, risaputa, copiata -appunto- da "The Cut" e senza la benché minima invenzione, il che andrebbe bene se ci fosse comunque un buon ritmo e sequenze ad alta tensione. Purtroppo, però, mancan oanche queste.

"Cadaver" non ha ritmo: è lento, piatto, noioso. Le scene di tensione sono un paio e si rifanno sempre allo stile "scatto improvviso con impennata di decibel", stranamente poco efficaci. La narrazione è poco coinvolgente, talmente poco coinvolgente da spegnere il cervello e, "Cadaver" abbandona la sua protagonista per addentrarsi -a metà film- in un lunghissimo flashback sul fantasma vendicativo per spiegare i perchè e i per come della maledizione, per poi giungere alla resa dei conti finale.

La resa dei conti, il momento che dovrebbe essere il più pauroso in un film horror. Lo spettatore si aspetta o spaventi o sangue, o comunque un minimo di suspense. Qui non c'è. Il tutto si risolve in acque di stagno, che portano, infine, ad un finale estremamente deludente.

Peccato, il film faceva sperare bene e, invece, mi ha deluso. Continuo a sperare, però, nella Thailandia che di film horror belli ne continua a produrre a ritmo regolare. Basta saper scegliere. Senza ingordigia.