caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

LADRI DI BICICLETTE regia di Vittorio De Sica

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Gabriela     10 / 10  27/09/2007 15:28:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Nonostante il vero protagonista del film sia il padre, lo spettatore osserva la storia attraverso lo sguardo del piccolo Bruno. Il bambino assiste alle peripezie dei poveri genitori, alla disperata ricerca di un lavoro per trovare almeno il denaro sufficiente e poter preparare il pranzo e la cena; tuttavia conservano la speranza di poter superare il momento drammatico - siamo nel dopoguerra - in cui si trovano a vivere.
Bruno osserva suo padre, lo idealizza e vede in lui un punto fermo, cerca di capire i suoi pensieri e le sue preoccupazioni; partecipa alla felicità del genitore per il nuovo lavoro ma anche alla sua tristezza per aver perso la bicicletta.
La ricerca della bicicletta rubata comporterà una “spedizione” nella città povera e sconvolta dalla guerra; spedizione che si svolge una domenica, tra le vie di Roma, i suoi mercati e i vari rivenditori di biciclette; durante la quale padre e figlio sono circondati dalla totale indifferenza degli altri. Bruno, in particolare, osserva la città, le sue piazze, i quartieri degradati, i senza tetto, la partita di calcio e la modesta trattoria dove le differenze sociali si notano anche dalle pietanze ordinate.
La miseria ed una vita di stenti faranno crollare il referente eroico di Bruno e mostreranno al ragazzo un padre non così infallibile ma comunque coraggioso; un uomo che combatte per offrirgli una vita più dignitosa in un mondo difficile. Bruno ammira suo padre pur cosciente dei suoi difetti e della sua fragilità, e corre in suo aiuto per salvarlo dal linciaggio quando quest'ultimo - preso dalla disperazione - tenta di rubare un'altra bicicletta.
Torneranno a casa in silenzio, padre e figlio; mano nella mano. Nonostante non siano riusciti ad ottenere giustizia il loro legame è diventato più profondo dopo "essersi scoperti" l’un l’altro durante l’affannosa ricerca.
Un film commovente, toccante e soprattutto reale, dove si percepisce la disperazione ma anche il coraggio di un padre che deve sbarcare il lunario e che sente di dover essere un esempio per il figlio Bruno in un’epoca in cui la dignità è un lusso alla portata di pochi.
AKIRA KUROSAWA  27/09/2007 15:39:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ebbrava..complimenti..ottimo commento..
Gabriela  27/09/2007 15:50:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
eggrasssie Akira!
AKIRA KUROSAWA  27/09/2007 16:53:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
prego
Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  27/09/2007 16:00:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Gran bel commento Gabry.
Mi hai fatto venir voglia di rivederlo,anche perchè sono passati secoli dall'ultima volta che l'ho visto e questo non va bene...
Ciao! :)
Gabriela  27/09/2007 16:03:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Infatti l'ho rivisto prima dell'estate (grazie al mitico Satyr che me l'ha prestato).
Merita rivederlo una volta ogni tanto.
Baciuzzz