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UMBERTO D. regia di Vittorio De Sica

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Invia una mail all'autore del commento domeXna79     9 / 10  18/11/2006 19:07:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un’altra grande opera del cinema italiano targato De Sica.
In quest’opera, la spietata e cruda rappresentazione della realtà, ci viene presentata attraverso gli occhi e la vita di un anziano pensionato, Umberto Domenico Ferrari, che dovrà fare i conti con la fredda e cinica indifferenza di una società, quella del dopoguerra, che sembra non voler guardare i propri limiti, chiusa in un freddo egoismo.
Con questo si sconta la dignità di un uomo, che pur nel suo stato di indigenza, conserva la propria onorabilità, il proprio decoro (indimenticabile il rifiuto morale di elemosinare delegando solo per un attimo al cane quel compito) e poi l’amore per il piccolo cagnolino che si pone come una luce nella sua vita, un ancora di salvezza, insieme alla serva Maria ..così si tratteggiano tutte le tematiche della solitudine, l’indifferenza che circonda chi non è più “produttivo” sottovalutandone l’immensità di esperienze e di valori.
Uno spaccato della realtà del dopoguerra dipinto attraverso le vicissitudini dell’anziano pensionato, a cui tutti sembrano ormai voltargli le spalle, che incontra una miseria di sentimenti così lontana dalla propria nobiltà d’animo ..una visione forte e drammatica, attraverso espressioni che lacerano per la loro profondità, che emozionano per la loro sensibilità, ed infine, quale crudele risvolto della medaglia, che ci mostrano tutto il cinismo, soprattutto attraverso gli sguardi dei ricchi borghesi, che si pongono con freddo distacco ed albagia, verso quell’uomo.
Superba l’interpretazione del protagonista Carlo Battisti (anch’egli non professionista, nella sua prima ed unica partecipazione), capace di infondere con la sua voce e la sua mimica tutta la desolazione che la solitudine e l’indifferenza portano con se ..magistrale la direzione del maestro Vittorio De Sica (ed il suo sodalizio con Zavattini), che con il suo taglio documentaristico, traspone in immagini tutta la drammaticità del racconto.
Capolavoro del neorealismo che rappresenta una delle pellicole più alte nell’affrontare il delicato tema della solitudine in età senile ..da cineteca!