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AMORE 14 regia di Federico Moccia

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Woodman     2½ / 10  29/08/2013 00:50:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un atroce spreco di tempo.

Anche ammesso che ci sia un reale interesse in tutta la patetica e futile vicenducola, ma che cosa vuol dire quest'opera? Non procede in nessuna direzione, affidandosi ad un'implacabile orinata di luoghi comuni e situazioni ridicole.
Una cagnesca dizione degli interpreti condisce il piatto.
Impietosa iniezione di melassa e buoni sentimenti, fa sue ,come mille altri filmetti precedenti, mirabili tecniche descrittive che si perdono in inutili velleità socio-pedagogiche illustrative ed approssimative, imbarazzanti. Un'irrealtà di fondo sinceramente incredibile doveva già essere sentore per sceneggiatori e gentaglia al seguito di un fallimento totale.
Dannazione, ma quanto è penosa la figura del fratello? "Come il sole al tramonto sei bedda", il nuovo Hemingway. L'editorino piccolo è invidioso, mentre la grande casa grida al capolavoro. Beh, ma ovvio, è pur sempre una gran sponsorizzazione della Feltrinelli, la stessa progressista casa editrice che ha pubblicato tutti i capolavori imprescindibili dello stesso Moccia. Pazzesco.
E la biondaccia à la Sorriso Joe Fissione? Scandalosa. Grandi momenti di pathos da lei gentilmente offertici:
1. dinanzi al cadavere di Garrone: "Nonno machemmicombini? Dovevamo annà avva mostva dev tizio dei anni sessanta!"
2. Il momento in cui si accorge che le han rubato il telefono.. (momento di grande cinema)
3. la mazzata finale. Fiori che cadono. Lacrime che scendono. Oddio, che momento struggente!
E poi il bello di turno. Sia mai un tipo interessante, originale, con, che so, una passione, una cultura, un tratto distintivo? No, macchè. E' solo un caruccio pezzetto di carne riciclato da eoni di cinema-spot bugiardo e superficiale. Fa piacere vedere che, invece, gente normale che ha un vago interesse appena fuori dal comune, sia dipinta come un freak da contorno. E ancora con il luogo comune abbietto dei secchioni? Ma come siamo, dico, ridotti?

Infarcitura repellente di sottocultura popolare degna d'un seienne decerebrato, di pubblicità occulta, graffiature provocate dalle sgraziate e sconvolgenti starnazzate delle pargole, fanciulle più vuote di una banca ripassata da Dillinger, meno ambiziose delle cipolle magnate dar fijo der meccanico, meno interessanti di un gadget da merendina, provviste di un cervello liquefatto da far invidia a quello pluricentenario di Kirk Douglas.
Frastornante imbecillità sintomo del degrado giovanile - purtroppo non solo concentrato nella capitale - a iosa. Vizi, urletti, finti sentimenti esibiti con facce di gesso, e poimacheccaz.zoc'entra RUSTY IL SELVAGGIO con quel vermetto ridicolo che scappa di casa e si sente un ribbbbbelle e con 'sto film in generale? Spunta perfino la locandina di "Elephant" di Van Sant. E la musica dei Radiohead. Cioè, pazzescamente ripugnante. Puro esibizionismo da parte di ignorantoni miseri.
Inquieta, tanto è fasullo, leccato, maldestro. Si scorgono velleità registiche.
Non si salva nulla.
Non diseducativo perchè le cogl.ioncelle studiano le forme dei carinamente definiti "cosi", ma perchè non si dice nulla di nemmeno vagamente riconducibile alla realtà pretenziosamente voluta. Che le ragazzottte oggi (ma pure quando andavo alle medie io non c'eran casi differenti) possano essere dementi è ovviamente noto, ma farne delle sottospecie di eroine è una gran forma di coraggio. Deprimente.
Infimo prodotto che pare essere addirittura meno profondo del libercolo omonimo.

COSTERNANTE.