quaker 10 / 10 05/04/2007 15:33:16 » Rispondi Girato con mezzi di fortuna da un ragazzone della borghesia romana, amico di Vittorio Mussolini, ed appassionato di cinema, Roma città aperta inaugura il neorealismo con una delle opere più crude del cinema italiano. Rossellini, praticamente da solo, in un'Italia ancora devastata dalla guerra, può servirsi di macerie autentiche, di un attore (fino ad allora, e poi quasi sempre) comico come Fabrizi, che dà il meglio di sé in una parte altamente drammatica, di una Anna Magnani eccezionale, incarnazione della donna italiana. Racconta, sia pure romanzando (ma non troppo) fatti veri, come la fucilazione di don Pietro Pappagallo.