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ROMA CITTA' APERTA regia di Roberto Rossellini

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Invia una mail all'autore del commento Giordano Biagio     9 / 10  21/04/2007 12:20:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il neorealismo nasce in un contesto storico straordinario per situazione politica, storica e condizioni sociali. Non occorreva quindi inventare nulla per emozionare gli spettatori che frequentavano i cinema per vedere e capire il tragico presente di allora. La trama era già scritta nella vita di ogni giorno. Bastava essere solo verosimili: a qualcosa che tutti avevano vissuto o continuavano a vivere tra le pieghe del quotidiano. In questi film le emozioni si potevano leggere negli angoli più impensabili degli sguardi dei personaggi, in quei volti sempre animati da una sorprendente spontaneità e da una chiarezza espressiva che rendeva trasparente ogni interiorità psichica.

Questo film rappresenta una pietra angolare del cinema, su cui poggia la struttura teorica e storica del neorealismo. Per Kezich il neorealismo nasce precisamente con la famosa scena della Magnani in cui si vede la donna rincorrere disperatamente il camion dei tedeschi che porta via il suo uomo e rimanere brutalmente uccisa.

Un film che riassume, con incredibile chiarezza e straordinaria bravura di tutto il cast, la situazione etica, sociale, ideologica, politica, umana della capitale dell'talia: nella fase finale della seconda guerra mondiale.

Cambiando le condizioni storiche il neorealismo sfumerà, verso la fine degli anni '50, nell'espressività dell'interiore psichico, usando tecniche più sofisticate come la rarefazione del discorso in lunghe pause che fanno pensare a qualcosa di emotivo e rappresentativo in via di formulazione o di difficile composizione razionale coinvolgendo nell'effetto artistico che ne deriva anche lo spettatore, vedi Antonioni e un certo Fellini. L'oggetto diventa la solitudine e la crisi esistenziale dell'uomo nella società fortemente industrializzata.