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NEMICO PUBBLICO regia di Michael Mann

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kafka62     7½ / 10  16/05/2018 10:02:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Per descrivere lo stile di Michael Mann basta mettere a confronto il suo "Nemico pubblico" con "Gli intoccabili" di De Palma (ma il parallelo si potrebbe fare con quasi tutti i gangster movies hollywoodiani, fatta eccezione forse per "Gang" di Altman e "Bonnie & Clyde" di Penn): mentre nel secondo viene posta attenzione soprattutto sulla suspense e sul climax, attraverso una meticolosa descrizione dei personaggi calati nel loro ambiente e una sceneggiatura che procede sempre più inesorabilmente verso l'epilogo drammatico, il film di Mann si situa più direttamente in medias res, assomigliando piuttosto a una serie di flash slegati gli uni dagli altri, con uno sviluppo narrativo per così dire orizzontale e anti-emozionale e scarsa o nulla caratterizzazione dei personaggi. La scena dell'evasione di Dillinger o quella in cui il protagonista si reca all'appuntamento con la fidanzata per portarla con sé (per citarne solo due tra le tante) non sono infatti precedute da sequenze preparatorie (Mann non ci dice come Dillinger sia entrato in possesso della pistola all'interno del carcere, o come Billie sia venuta a conoscere, sorvegliata com'è, le intenzioni del suo uomo). L'effetto è per così dire fenomenologico: Dillinger viene spogliato della sua aura di epicità, tanto è vero che il film si concentra, più che sulle sue imprese banditesche, soprattutto sulle sue fughe da animale braccato. Soltanto nella sequenza della sua morte e in quella in cui il G-man riporta a Billie le ultime parole di John si respira un afflato davvero tragico: nelle due ore precedenti ci sono soprattutto spostamenti da un rifugio all'altro, sparatorie caotiche e parecchi tempi morti, che sembrano contraddire le affermazioni megalomani del protagonista e che possono disorientare gli spettatori abituati da sempre a seguire le coordinate diegetiche dei "normali" film polizieschi. Eppure, nonostante questo, e anche se la macchina da presa (digitale e rigorosamente a mano) è un po' traballante e sempre attaccata ai personaggi, solo raramente rinunciando ai primi piani per allargarsi a comprendere nell'inquadratura anche l'ambiente, "Nemico pubblico" possiede una sua classicità e un suo indubbio fascino. Il merito, più che degli interpreti da blockbuster (Depp e Bale), è soprattutto del perfezionismo autoriale di Mann, capace di creare, grazie a una fotografia strepitosa (prevalentemente in tonalità grigie e marroni), a un'estetica dal gusto hopperiano e a scene di angosciante claustrofobia, un universo criminale originale e sorprendentemente autentico.