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LA PRINCIPESSA E IL RANOCCHIO regia di Ron Clements, John Musker

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Dom Cobb     10 / 10  26/05/2012 12:47:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La cosa strana è che, finché non ho saputo che sarebbe uscito al cinema, non mi ero reso conto di non aver mai visto un Classico Disney sul grande schermo, ed è stato principalmente questo a convincermi ad andare a vedere La principessa e il ranocchio, cioè la voglia di provare nuove esperienze. Quel pensiero è stata un'autentca illuminazione.
Quando si ha più di quindici anni, ormai si è entrati in quel periodo in cui ben poco riesce ancora ad impressionarti, perché si è visto fino a quel momento tutto ciò che poteva risultare interessante...ovviamente, mi sbagliavo: la visione di questo cartone animato, segno di una potenziale rinascita dell'animazione a mano che poi non è avvenuta (sic!) a causa di un successo non esaltante, ha significato forse il momento migliore di tutta la mia vita.
Per un'ora e mezza sono tornato un bambino alla scoperta di un nuovo mondo fatto di immagini e...immaginazione, per un'ora e mezza mi sono letteralmente goduto un raro spettacolo per gli occhi e per il cuore. Sono uscito dalla sala di proiezione ammaliato, estasiato, entusiasta, richiamando alla memoria vari spezzoni di film e canticchiando le cosiddette "canzoncine" che ho memorizzato praticamente subito. E se anche voi vi sentite così dopo aver visto questo film allora vuol dire che ciò non è altro che l'effetto della magia Disney. La magia Disney che si risveglia di fronte alla semplicità dell'animazione, di fronte ai messaggi che ci vengono comunicati, di fronte a una fiaba che ha il sapore classico ed eterno della migliore tradizione della casa del topo.
Ne La principessa e il ranocchio, dai registi de La sirenetta John Musker e Ron Clements, tutto è perfetto e perfettamente incastrato: la storia modifica la fiaba originaria in modo semplicemente geniale, tutti i personaggi, specie quelli secondari, sono teneri, simpatici e assolutamente memorabili (incluso un ottimo villain che, con un po' di spazio in più e una ancora maggiore cattiveria, sarebbe stato eccellente), l'ambientazione nella New Orleans degli anni '20, garante di sequenze visivamente notevoli (ad esempio gli incantesimi voodoo del Dr Facilier), permette al compositore Randy Newman di imbastire una colonna sonora come non se ne sentivano da anni a questa parte, stessa cosa per quanto riguarda le canzoni.
Queste rappresentano una delle numerosissime punte di diamante del film: non sono ingombranti, ma funzionali alla storia, definiscono i personaggi, aiutano a far progredire la storia e generano scene che fanno palpitare il cuore per la tenerezza che suscitano


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Potrei continuare a dilungarmi per ore sui pregi di questo film, ma le parole non servono quando si può tranquillamente andare al più vicino videonoleggio e gustarsi questo (quasi)capolavoro in santa pace, quando si ha intenzione di tornare bambini per un po'.
Nonostante la mia età, questo film mi ha profondamente segnato, mi ha emozionato, commosso, divertito come ben pochi altri sono stati in grado di fare.
Per questo, non posso che dare a La principessa e il ranocchio il massimo dei voti, considerando che molto probabilmente, sarà l'ultimo film animato a mano che quei geni della Disney avranno deciso di produrre (ormai anche loro pensano solo ai soldi).
Dom Cobb  16/11/2014 23:29:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
New Orleans, anni '20. La giovane cameriera Tiana lavora sodo e a lungo per ottenere i risparmi necessari per realizzare il sogno suo e del padre deceduto, ossia aprire un ristorante. Si imbatte in un principe, tramutato in ranocchio da uno stregone voodoo, che la convince a baciarlo in modo da farlo tornare umano; tuttavia, qualcosa va storto ed è lei a trasformarsi in rana. Inizia un lungo viaggio per le paludi del bayou alla ricerca di un modo per spezzare l'incantesimo...
La gestione della Disney di John Lasseter aveva già iniziato a dare i suoi frutti con il precedente Bolt, e dotati di nuova fede nelle loro capacità gli studios, per la prima volta dai tempi di Aladdin, puntano a un genere che più di una volta ha contribuito a risollevare le loro sorti, la fiaba classica. E quando si guarda per la prima volta nella propria vita un film d'animazione Disney sul grande schermo e, nell'oscurità della sala cinematografica, si sperimenta per la prima volta la magia del mondo delle fiabe animate, questo è esattamente ciò che si vuole vedere. In altre parole, questo è il primo classico Disney che ho visto al cinema in tutta la mia vita, quindi sono un po' di parte.
L'animazione torna alle linee e ai colori e allo stile delle fiabe uscite nel periodo del Rinascimento Disney, e a farla da padrone sono i seducenti colori e le suggestive ambientazioni delle paludi della Louisiana e della città di New Orleans (tanto di cappello all'art director Ian Gooding);


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e nonostante epoca e luogo siano chiaramente indicati, si ha comunque la sensazione di trovarsi in un mondo sospeso nel tempo, nella più classica delle tradizioni disneyane, complici una colonna sonora ammaliante e canzoni strepitose, entrambe firmate Randy Newman.
Per quanto riguarda i contenuti, si segnalano un cast composto da figure fra le più memorabili da un po' di tempo a questa parte, in cui si distingue una forte coppia di protagonisti, simpatici comprimari (Louis l'alligatore trombettista, Ray la lucciola innamorata di una stella, Mama Odie la strega voodoo cieca del bayou) e un villain con i fiocchi,


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e una storia che modernizza il genere in modo intelligente e che è caratterizzata da un messaggio di fondo valido e costruttivo, non solo per i più piccoli. Non ci sono sbavature, né momenti morti, ne altri che siano in qualche modo fuori posto: è un meccanismo che funziona alla perfezione, capace di emozionare, divertire, ammaliare e commuovere come solo i migliori film del genere sanno fare.
Dopo anni di declino che sembravano averla portata al tracollo definitivo, la Disney si riprende col botto e realizza un colpo gobbo, senza dubbio uno dei suoi prodotti migliori. O, almeno, il mio preferito in assoluto dopo Fantasia.
VOTO: 10