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PAISA' regia di Roberto Rossellini

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elio91     7 / 10  12/03/2014 10:16:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il neorealismo ha dei meriti importanti, anzi fondamentali nella storia del cinema mondiale, cosi come Rossellini. Mentirei dicendo che Paisà l'ho apprezzato ed amato come ho amato il precedente "Roma città aperta" o il successivo "Germania anno zero". Non so se la struttura a episodi ha provocato in me una sorta di disaffezione nei confronti dei personaggi, cosi vivi e affascinanti nella loro quotidianità tutte le altre volte, né se abbia contribuito al senso di spaesamento l'uso di tanti non-attori (ma a questo sono abituato).
Spaesamento, direi però che la definizione ci sta bene, e particolarmente. Questo è un viaggio nella devastazione italiana della seconda guerra mondiale, e se non vale come film di emozioni (poiché queste non le puoi estirpare come con un bisturi) allora funziona come sguardo sul periodo, sguardo (neo)realista dal valore documentaristico.
Ha un altro merito enorme: Fellini insieme a Rossellini si stava facendo le ossa e come sceneggiatore e come aiuto regista, avrebbe contribuito a scavalcare di forza il neorealismo e sarebbe diventato il più grande regista italiano (e non) che la storia del cinema ci abbia mai regalato. Nel frattempo, il suo maestro Rossellini insegnava a lui e al resto del mondo un nuovo linguaggio cinematografico in continua evoluzione a dispetto di chi pensa che il neorealismo avesse schemi rigidi o dogmi inattaccabili.
Già la struttura ad episodi in giro per l'italia e di per sé affascinante e rompe con l'unitarietà riscontrabile nel capolavoro precedente e in Germania anno zero.
Ho apprezzato moltissimo l'episodio del soldato afroamericano con gli scugnizzi napoletani: c'è tutto il film, semplicissimo, privo di momento tronfi e pesanti, spolpato all'osso come l'Italia del periodo.